
D'altra parte viviamo in un'epoca in cui lo strumento creativo per eccellenza è l'iPhone, con tutte le sue "app" che mimano decine di effetti fotografici diversi. E che ci vuole? Non devi mettere a fuoco, non devi scegliere il diaframma, né cambiare ottica. Quel che viene viene, poi una passata di "effetto Holga" o "effetto Pinhole" e il gioco è fatto. Ho visto foto egregie, in verità, realizzate con l'iPhone (se c'è il manico, qualcosa di buono esce sempre fuori), quello che non mi piace è l'atteggiamento più da nerd fissato con la tecnologia che da fotografo o -addirittura- da artista. Ma questi sono tempi bui, e che volete farci. Oggi per essere artisti occorre principalmente avere successo, non realizzare opere d'arte. Nel senso che non conta ciò che fai, o come lo fai (o anche perché lo fai), quanto se riesci a venderlo. Insomma, se riesci a convincere qualcuno, in tempi di crisi poi, a spendere un sacco di soldi per qualcosa che sembra una fotografia, e magari lo è, e comunque chi se ne frega, allora devi per forza essere un grande artista, e dunque vali. Sei uno di successo, su cui investire, perché il tuo valore non può che aumentare. L'arte è un bene rifugio, no? Perciò nei periodi di crisi in realtà il mercato delle opere d'arte ( e dunque anche delle fotografie) cresce, e di parecchio. Dubito che a Michelangelo lo avrebbero trattato come si tratta un lingotto d'oro, almeno quando era vivo, ma oggi usa così. Perciò, ed è qui che volevo arrivare, tornare a scattare una foto attraverso un piccolo forellino fatto in una lamina di metallo grazie ad uno spillo non è un gesto solo creativo. E' una ribellione, un gesto eversivo in piena regola, politicamente scorretto. E voi fate pure le vostre foto con l'app Pinhole di Apple, peste vi colga!