
I dati farebbero pensare a un recupero importante dopo il buco record da 245 milioni nel 2012. Gubitosi ha promesso il pareggio di bilancio quest'anno e il primo utile nel 2015. Pareggio di bilancio che forse non si otterrà visto che quest'anno la Rai avrà costi aggiuntivi per i Mondiali di calcio per 100 milioni. Non perdere più denaro sarebbe un cambio di passo per l'imponente moloch pubblico con i suoi 11mila dipendenti che costano oltre un miliardo di euro l'anno (il 37% dei ricavi) che è riuscito a fare l'utile (per soli 4 milioni) negli ultimi anni solo nel 2011.
Per il resto è una storia di dissesto costante. Tra il 2008 e il 2013 la Rai è riuscita a cumulare perdite per 420 milioni. Troppi costi che finiscono per superare i ricavi, come tuona senza successo ogni anno la Corte dei Conti, e su cui poco si è fatto in passato. Ricavi che tra l'altro continuano a calare. La Rai ha visto il fatturato scendere da 3,1 miliardi del 2008 ai 2,7 miliardi del 2013. Oltre 400 milioni di entrate in meno in soli 6 anni. E dato che dal tanto odiato (e tanto evaso, per 600 milioni l'anno) canone entrano ogni anno in Rai 1,7 miliardi (il 64% delle entrate), la caduta dei ricavi è da imputare al crollo della pubblicità. Scesa da 1,2 miliardi a 745 milioni (-37%) tra il 2008 e il 2012. Si dirà che la pubblicità è calata per tutti. Mediaset però in quegli stessi anni (fino a fine 2011 al governo c'era Silvio Berlusconi) ha avuto un calo del 18 per cento. E quindi la rete pubblica ha perso il doppio degli spot rispetto al concorrente.