PER LA RUBRICA “L’OCCHIO CINEFILO” recensione film “HER” (LEI) di SPIKE JONZE 13 marzo 2014-03;
Ha vinto l’oscar per la miglior sceneggiatura originale, meritatissimo perché HER è un film bellissimo e geniale; geniale come il regista SPIKE JONZE che ha scritto questa sceneggiatura trattando un argomento assolutamente urgente, impellente, attuale; ha girato un film acuto, intenso, ha colto l’immaginario di tutti pervaso come è il film da un senso di smarrimento, malinconia, spaesamento e una sensazione di uno spazio-tempo non precisato. Lo stile crepuscolare del regista ne fanno un film dal grande valore emotivo, dal grande impatto, un film “pensante” che si sviluppa esso stesso nel film, cresce nella sua dimensione virtuale-reale creando interrogativi sempre più pesanti. Il timido THEODORE, l’uomo che scrive lettere d’amore per gli altri, con un matrimonio fallito alle spalle, un solitario asociale che accumula gadgets virtuali, acquista il sistema operativo con voce incorporata OS1; la voce si chiama SAMANTHA ed è in grado di pensare, interagire, dialogare con THEODORE e iniziare con lui una relazione fatta di parole e pensieri sempre più umani, precisi, un rapporto fatto di complicità e dedizione, un rapporto di amore in senso lato. Una storia struggente che migliora lui e LEI , HER, rendendola umana. Il complicato presente delle relazioni umane, questo è alla base di questo film poetico, struggente, un film di destabilizzante bellezza sui sentimenti non espressi nella realtà, ma solo nel virtuale, nella non realtà, implosi per incapacità di comunicare, il male più grande della società moderna, un film mai pretenzioso ma che pone interrogativi sempre più impellenti e non rimandabili più: cosa è reale? Cosa non lo è? L’amore, la solitudine e una voce salvifica e grazie al tocco struggente del regista SPIKE JONZE, quella malinconia per ciò che non si riesce ad essere, nel film affiora il quesito sull’amore come proiezione di se stessi, la nostalgia che distrugge per come si è stati nel passato e il desiderio di un futuro che liberi dai mali la mente umana. Nel film la voce meravigliosa è quella di SCARLET JOHANSON nell’originale, nel doppiaggio nostrano la voce è quella di MICHAELA RAMAZZOTTI. Una voce che riporta in vita il protagonista THEODORE per poi LEI, HER, concludere la sua missione e cadere nell’upload definitivo dell’universo virtuale. Uno straordinario JOAQUIN PHONIX trascina lo spettatore in questo universo del proprio IO tormentato.
DANIELA MEROLA