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Recensione, IL MIO CUORE E ALTRI BUCHI NERI di Jasmine Warga

Creato il 24 maggio 2015 da Leggiamo
Complice un attacco virulento di gastroenterite venerdì sono stata a casa dal lavoro con febbre e altro (non scendo nei dettagli per il vostro bene) e sabato mattina mi sono coccolata nel letto con un libro. Credo di essermelo meritato e per fortuna sono riuscita a non staccarmi dalle pagine anche questa volta. Periodo fortunato? Sì, decisamente. Ogni tanto ci vuole!
Il Mio Cuore e Altri Buchi Neri di Jasmine Warga
| Mondadori, 05/2015 | pag. 279 | € 17,00 |
Recensione, IL MIO CUORE E ALTRI BUCHI NERI di Jasmine Warga
Aysel ha sedici anni, una passione per la scienza e un sogno che coltiva con quotidiana dedizione: farla finita. Tutto ormai sembra convergere in quel buco nero che è diventata la sua vita: i compagni di classe che le parlano alle spalle, un lavoro deprimente, il delitto commesso da suo padre che ha segnato per sempre il suo destino. Aysel vorrebbe sparire dalla faccia della Terra, ma le manca il coraggio di farlo da sola. Per questo trascorre il tempo libero su "Dipartite serene", un sito di incontri per compagni... di suicidio. Roman, perseguitato da una tragedia familiare e da un segreto che vuole lasciarsi alle spalle, è il prescelto. Eppure, proprio nell'attimo in cui stanno per abbandonarla, la vita potrebbe mostrare il suo lato leggero, dolce e pieno.
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"Sei come un cielo grigio. Sei bella anche se non vuoi."

Iniziato e finito. Tutto d'un fiato. Ho trovato Il Mio Cuore e Altri Buchi Neri un romanzo fresco, tenero, commovente a tratti addirittura tragicamente ironico, ma mai melenso o deprimente. Più volte mi ha strappato un sorriso, alla fine il cuore. Viene trattato il tema del suicidio, un tema che da sempre ha toccato e influenzato un'infinità di autori, da Goethe a Flaubert, da Murakami a Palahniuk, ma Jasmine Warga non ha voluto raccontare solo una storia disperata e senza via d'uscita, quanto piuttosto una storia di speranza.
Adesso non crediate che si tratti di una stupida e superficiale favoletta in cui lui e lei prima si vogliono ammazzare, poi s'incontrano, s'innamorano e decidono di vivere per sempre felici e contenti. No. Proprio per niente.
Aysel e Roman sono due personaggi assolutamente credibili in quanto a motivazioni, comportamenti e ragionamenti. Aysel è sul punto di gettare la spugna, è arrivata al capolinea, ma ha paura, perché se tutti pensano che farla finita sia un gesto da codardi, per fare il "grande" passo ci vuole fegato. Su Dipartite Serene, un sito on line in cui ci si può organizzare per ammazzarsi in due, così, giusto per sentirsi meno soli e più motivati, legge l'annuncio di un certo FrozenRobot che ha fissato l'addio per il 7 Aprile. Manca circa un mese. Perfetto. FrozenRobot sarà il suo uomo.
Inizia così l'insolita conoscenza di due adolescenti. Aysel, che teme di aver ereditato il gene "cattivo" di suo padre, e Roman, un ragazzo con un senso di colpa ingestibile e soffocante che non vede l'ora di lasciarsi alle spalle.
Ma prima che aspiranti suicidi Aysel e Roman sono depressi. Non si decide di abbandonare questo mondo da un giorno all'altro, e la strada che ti porta a fare i conti con una scelta del genere è una strada su cui è facilissimo perdere l'equilibrio. Chi è depresso percepisce il mondo e se stesso in modo differente. Una mano tesa può sembrare una spinta, una carezza uno schiaffo, un silenzio troppo lungo un segnale di indifferenza se non di disprezzo. E poi ti guardi allo specchio e non ti riconosci. Vedi solo due occhi, un naso, una bocca e quegli odiosi tarli neri che ti divorano ogni cosa, dai pensieri felici alle lacrime, dalle risate alla voglia di vivere.
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