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Per le strade di Parigi: parchi e giardini

Creato il 23 febbraio 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

Straordinariamente ricca di palazzi e monumenti, Parigi conserva nondimeno importanti e maestosi ambienti naturali. Ecco, oggi andremo a far promenade per parchi e giardini.

PER LE STRADE DI PARIGI: PARCHI  E GIARDINI (3^puntata)

Giardino del Lussemburgo – da http://www.italianiaparigi.com

Noblesse oblige, il cammino si avvia dal Jardin du Luxembourg, luogo di pace e tranquillità a vantaggio di incontri e piacevoli compagnie: circondati da aiuole perfettamente curate, seduti su panchine che invitano alla lettura dei grandi di Francia, il placido laghetto allietato dal movimento silenzioso delle paperelle a far da sentinella alla nostra serenità, qui apprezzeremo il disegno armonioso del Palais, oggi sede del Senato,  fatto costruire da Maria dei Medici, nostalgica delle fattezze imponenti di Palazzo Pitti. Il bel tempo convoca il parigino ad accompagnar per mano da queste parti i marmocchi che troveranno divertimento nell’assistere all’esibizione teatrale delle marionette, nel far giro sulla giostra, nel condurre modellini di barche a vela nel Grand Bassin, oppure nel cavalcare ammansiti pony Shetland.

PER LE STRADE DI PARIGI: PARCHI  E GIARDINI (3^puntata)
Le Tuileries – da www.jardinez.com

Fin dal XVI secolo i giardini divennero parte integrante dell’architettura della capitale e luoghi perfetti per la passeggiata quotidiana. Eccoci allora alle Tuileries, in prossimità del Museo del Louvre, progettate da Andrè Le Notre, che ben presto si garantirono la fama di giardini preferiti dall’aristocrazia parigina che qui amava sfoggiare la propria eleganza. Se non siete troppo distratti dal verde, ammirate alcune sculture di Rodin che incontrerete strada facendo.

L’epoca del Re Sole segnò il temporaneo abbandono dei parchi di Parigi a vantaggio della reggia di Versailles dove Luigi XIV trasferì la corte di Francia. Si dovette così attendere il XVIII secolo, il secolo “folle“, perché i giardini si aprissero al popolino: ecco allora il bel giardino del Palais Royal, con i suoi mirabili portici, e il Jardin de la Bagatelle, celebre per i suoi roseti. Curiosa la storia del castelletto della Bagatelle, costruito in poco più di due mesi, origine del termine “bagatelle” che sta per “non un granchè“. Difficile, è vero, crear prodezze in sessanta giorni!

PER LE STRADE DI PARIGI: PARCHI  E GIARDINI (3^puntata)
Square Batignolles – da http://p4.storage.canalblog.com

A metà Ottocento il barone Haussmann attuò la ristrutturazione urbana di Parigi e videro la luce 24 square, piazze con giardino volute da Napoleone III sul modello inglese. 4 più delle altre conservano ancora oggi l’atmosfera haussmanniana, soprattutto l’accogliente Square Batignolles, vallonato, con un ruscello, una cascata, una grotta e l’esplosione esotica della sua vegetazione, e l’altrettanto ombreggiato Square du Temple, a cui si accede da mirabili cancelli d’ingresso realizzati da Gabriel Davioud, con fontane generose d’acqua, una vasca per i cigni, un chiosco per la musica, area giochi per i bimbi e una cascata artificiale che scende da rocce della foresta di Fontainebleau. La musica nei parchi, appunto, richiama una delle tradizioni parigine più autentiche … e il pennello prodigioso di Edouard Manet ce lo racconta con la meravigliosa tela  “Musica alle Tuileries” (esposta alla National Gallery di Londra). Oggi i chioschi per la musica tornano a rivivere gli antichi fasti nei mesi da maggio a settembre con concerti che da alcuni anni la municipalità concede gratuitamente ad uso e consumo del cittadino.

Non appagato, Napoleone III, all’apogeo del Secondo Impero, “regala” a Parigi 4 grandi parchi, uno per ogni angolo cardinale della città: a nord e sud il Parco des Buttes-Chaumont e il Parco Montsouris, ad est ed ovest il Bois de Vincennes e il Bois de Boulogne. Gli studenti universitari prediligono il Parco Montsouris, che illustra il talento dei giardinieri del Secondo Impero.

Personalmente vi consiglio di non mancare un pomeriggio al Parc Monceau, VIII arrondissement, tra i più accoglienti di Parigi, che riflette la storia della città. Antica proprietà del duca di Chartres (di cui rimane il Padiglione di Chartres), fu confiscato durante gli anni della Rivoluzione francese, restituito alla famiglia d’Orleans durante la Restaurazione, infine acquistato dal Comune di Parigi nel 1860. Mostra tracce di un passato decorativo e ornamentale, con torrette, colonnati e tempietti e la monumentale porta d’accesso, altra opera di Davioud, così come il ponticello “all’italiana“. Gli alberi secolari e l’eccezionale varietà di uccelli qui presenti chiamarono da queste parti alcuni degli artisti più acclamati delle terre transalpine, residenti nell’adiacente quartiere. Claude Monet dipinse più volte il parco, Marcel Proust vi giocava da bambino ogni giovedì con gli amici del vicinato ed era solito venirci a passeggio da adulto, Emile Zola lo immortalò con alcune fotografie.

PER LE STRADE DI PARIGI: PARCHI  E GIARDINI (3^puntata)
Parco di Buttes-Chaumont – da http://1.bp.blogspot.com

L’anima barocca e il posizionamento su un rilievo roccioso che regala scorci romantici sui tetti di Parigi sono all’origine del fascino bucolico del Parco Buttes-Chaumont, inaugurato per l’Esposizione Universale del 1867. Archetipo del parco haussemanniano, progettato dalla mano efficace di Jean-Charles Alphand, sorge su cave di estrazione del gesso ormai dismesse ed è un’esplosione di cascate, ruscelli, isole verdi, passerelle, un ponte sospeso all’altezza di 63 metri. Un alone esoterico soffia su questa porzione collinare e si mormora che intorno al tempio della Sibilla ancora oggi si radunino bizzarri figuri in cerca di antichi misteri.

Chiudiamo col parco più esteso di Parigi, il Parc de la Villette, che tra i suoi prati aggrega moltitudini di artisti di strada e col Jardin des Plantes, nato come giardino di erbe medicinali del re Luigi XIII, che vi stupirà per la sua straordinaria collezione di piante alpine.

Dimenticavo … se scendete dal mastodonte in ferro, la Tour, ed avete ancora qualche stilla di energia nei polpacci, percorrete la perfetta geometria degli Champ de Mars che conducono alla Scuola Miliare. Sarà un piacevole commiato dalla Parigi nature.

 


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