Per Mafia Capitale non servono armi lunghe, servono regole (da applicare sul serio)

Creato il 13 aprile 2015 da Carteinregola @carteinregola
I cittadini romani vogliono che una situazione così tragica come Mafia Capitale venga affrontata con lucidità e determinazione, lasciando da parte polemiche e annunci roboanti e facendo scelte davvero coraggiose. Come sottoscrivere subito la Carta di Avviso Pubblico presentata in Campidoglio - ironia della sorte - proprio il 2 dicembre scorso (quando scattò l'operazione "Mondo di mezzo") e mai adottata, che prescrive che vengano pubblicati i finanziamenti elettorali dei consiglieri. O come dare seguito alla profetica iniziativa di DaSud, "Municipi senza mafie", lanciata più di un anno fa e rimasta pressochè lettera morta.

La situazione ricorda quei film di fantascienza che mettono in scena un'umanità superstite dopo qualche catastrofe procurata dalla follia umana (post atomica, post disastro ecologico), quando una sequenza racconta - in flash back - la sciagurata escalation precedente. Ricostruendo il tracciato degli errori fatali e delle decisioni non prese per evitare che alla fine si raggiungesse quel devastante punto di non ritorno. Una sequenza a cui assistiamo in questi mesi a Roma, dove ogni giorno emergono nuovi segni di un male sempre più incurabile, su un corpo politico e sociale in decomposizione, e dove troppo spesso si ha l'impressione di uno scollamento dalla realtà, o di una certa contradditorietà, di chi dovrebbe correre ai ripari. Intendiamoci: molte cose giuste sono state fatte, a partire dalla nomina di un assessore alla legalità, scelta che noi temevamo potesse diventare una foglia di fico e che invece si sta rivelando azzeccata: Sabella sta passando al setaccio l'amministrazione, a partire da tutte le pratiche sospette in cui si è proceduto all'affidamento diretto di lavori anziché fare un bando pubblico come prescritto dalla legge. E proprio per questo descrive la realtà capitolina senza mezzi termini, come quando ha detto che la mafia romana è più invasiva e pericolosa di Cosa Nostra siciliana, quella del tritolo e dei kalashnikov, una mafia che non occupa il territorio, bensì le istituzioni (1). Un verità confermata il 10 aprile dalla Corte di Cassazione, con una sentenza che ha bocciato le tesi degli avvocati che volevano derubricare i reati di Buzzi & company a semplice corruzione.

Di fronte a questo scenario ci aspettiamo che le istituzioni e la politica mettano in atto tutti i provvedimenti necessari, mantenendo i nervi saldi. Senza minimizzare. Ma anche senza drammatizzare più del necessario. Con messaggi forti e chiari alla cittadinanza. E se solo una settimana fa ci sembrava eccessivo l'entusiasmo del Sindaco Marino per la prospettiva delle Olimpiadi a Roma nel 2024 - " Roma è una città che è naturalmente candidata a grandi sfide" (3) - in una situazione così compromessa e ancora molto lontana da un cambiamento di passo della politica, altrettanto eccessivo ci sembra l'annuncio del 10 aprile a Ostia, dove il primo cittadino è diventato anche Presidente del Municipio, dopo le dimissioni dell'ex presidente Tassone (4) : "Useremo bulldozer, esercito e le armi lunghe. Tutti quelli che non hanno la coscienza a posto è meglio che se ne vadano da Ostia altrimenti li mettiamo al gabbio e buttiamo le chiavi" (5).

Sindaco, noi non vogliamo l'esercito. Vogliamo le regole e vogliamo che qualcuno le faccia rispettare, possibilmente senza "le armi lunghe". Regole come quelle che sta mettendo a punto l'assessore Sabella, che parla di introdurre la pubblicazione dei redditi anche dei funzionari comunali (6), ma soprattutto le regole della Carta di Avviso Pubblico, Codice Etico per la buona politica (7), presentata in pompa magna in Campidoglio proprio quel 2 dicembre, mentre arrivavano le prime perquisizioni di Mafia Capitale poche stanze più in là. Ancora aspettiamo che il Comune di Roma le sottoscriva. Soprattutto queste:

Punto 12. Finanziamento dell'attività politica L'amministratore non può accettare alcuna forma di sostegno e di finanziamento irregolare o non dichiarato, sia diretto che indiretto (ossia tramite associazioni, fondazioni, centri studio ed altri enti nei quali svolga un ruolo diretti vo) della sua attività politico-amministrativa. L'amministratore deve rendere pubbliche annualmente tutte le sue fonti di finanziamento politico. L'amministratore deve astenersi dal richiedere o dal ricevere finanziamenti e altre forme di sostegno alla propria attività politica da parte di concessionari o gestori di pubblici servizi, ovvero da privati che hanno rapporti di natura contrattuale con l'amministrazione, o che hanno domandato od ottenuto provvedimenti da essa nei 5 anni precedenti, nell'ambito di procedimenti nei quali l'amministratore abbia svolto una funzione decisionale o istruttoria

E ancora aspettiamo che si dia seguito a quella rotazione dei ruoli amministrativi di cui tanto si parla e che finora troppo poco si è messa in pratica. A partire dai Dipartimenti Lavori pubblici e Ambiente, quelli più esposti al rischio corruzione (8), dove gli stessi dirigenti sono rimasti negli stessi uffici per anni (9). In certi casi anche trent'anni. Vorremmo sapere dall'Assessore Pucci e dall'Assessore Marino a che punto siamo. E come vengono garantiti criteri di merito per gli avanzamenti di carriera, non solo dei dirigenti ma anche delle altre posizioni amministrative.

E vorremmo sapere dai Presidenti dei Municipi, giustamente allarmati per la situazione nei loro territori (10), che ne è stato del protocollo sottoscritto da ogni Municipio nel novembre 2013 con l'Associazione Da Sud (11) che un anno dopo ha rivelato una ben misera perfomance da parte di chi aveva preso impegni precisi (12).

E vorremmo dire qualcosa anche a margine della vicenda Smeriglio/Sabella, diventata un casus belli addirittura tra Comune e Regione, con ventilate dimissioni del Vicesindaco Luigi Nieri. Smeriglio, vice di Zingaretti di SEL alla Regione Lazio, dopo l'intervista di Sabella su Repubblica sui fatti del G8 (13), ha "postato" sulla sua pagina Facebook 10 domande all'Assessore alla legalità (14), chiedendogli di fare chiarezza su alcune rivelazioni davvero inquietanti. Domande che hanno scatenato subito l'ennesimo conflitto all'interno della maggioranza capitolina tra PD e SEL e anche tra Comune e Regione (15).

Noi non vogliamo entrare in questo pantano che sono i rapporti interni tra partiti e tra istituzioni, e tra partiti dentro le istituzioni, ma come cittadini vorremmo che almeno di fronte all'emergenza si cambiasse registro. Perché se le domande di Smeriglio sono legittime, la sede naturale dove avrebbero dovuto essere poste - e così è stato (16) - è il parlamento, dove Sinistra Ecologia e Libertà ha tutti gli strumenti per chiedere chiarezza su fatti devastanti su cui tutti noi ancora aspettiamo di conoscere la verità. Ma un politico di lungo corso come Massimiliano Smeriglio (17) , a parte la discutibile scelta di affidare un discorso così serio a una pagina su un social network, non poteva ignorare il duplice significato politico del fatto che fosse proprio lui - esponente di SEL di primo piano e uomo di fiducia del Presidente della Regione - ad attaccare Sabella. Ma non è rassicurante nemmeno la bagarre che si è scatenata, con la giustificata difesa del suo assessore da parte di Marino, che però dichiara iperbolicamente che " Schierarsi contro Sabella dal mio punto di vista significa schierarsi con la mafia " (18), e con - se è vero quanto riferito da alcuni quotidiani - la richiesta di dimissioni di Luigi Nieri (19), fino all'ipotesi di un possibile rimescolamento degli schieramenti in Aula capitolina, con uscita dalla maggioranza di un pezzo si SEL e ingresso di un pezzo di opposizione di area centrodestra (20). Il tutto - almeno per il momento - rientrato dopo una dichiarazione di fiducia nell'operato di Sabella da parte del vicesindaco (21) e di analoghe dichiarazioni del Presidente Zingaretti (e dello stesso Smeriglio) (19).

Possibile che anche Mafia Capitale, anziché spingere la politica a mettere da parte trame, ripicche, interessi partitici e personali, per voltare pagina - tutti insieme, le parti migliori di maggioranza e opposizione - e riportare un minimo di decenza nei partiti e nelle istituzioni, diventi l'ennesima arma da usare cinicamente nell'agone politico, per prevalere sui propri avversari o concorrenti politici, o avere spazio sui media o strappare più consensi elettorali? Esercizio, quest'ultimo, sempre più inutile e vano, dato che il risultato di tutto questo è un fuggi fuggi dei cittadini dai partiti, con il rischio un qualunquismo/astensionismo sempre più spinto. Triste segnale della fine di ogni speranza in un mondo migliore. La scena che dicevamo, l'antefatto dei film catastrofisti.

Ma la sceneggiatura la scrivono anche i cittadini. E centinaia di cittadini hanno lanciato il loro messaggio da 60 piazze della Capitale il 6 e 7 marzo scorso con Spiazziamoli! Contro le mafie per la democrazia. Per non dimenticare mai che, come scrive Edoardo Salzano " La storia non è ancora scritta: siamo noi che la scriviamo. Se non abbiamo questa consapevolezza, della storia siamo vittime passive e imbelli."

Anna Maria Bianchi Missaglia annaemmebi@gmail.com

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  • La Carta di Avviso Pubblico Codice Etico per la buona politica: Composta da 23 articoli, la Carta indica concretamente come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione. Contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo, alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell'attività politica, scelte pubbliche e meritocratiche per le nomine interne ed esterne alle amministrazioni, piena collaborazione con l'autorità giudiziaria in caso di indagini e obbligo a rinunciare alla prescrizione ovvero obbligo di dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravi reati (es. mafia e corruzione).scarica 20141025_carta-di-avviso-pubblico

(in calce materiali sui fatti del G8 a Genova del 2001)

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Quello che è successo in questo finale d'anno ci ha fatto scoprire una città malata. Malata di mafia, malata di corruzione, malata di mala amministrazione. Ma soprattutto malata di indifferenza. Sapere che nella nostra città c'è la mafia che comanda, ... Continua a leggere

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(1) Articolo 3 8 aprile 2015 Alfonso Sabella: "La Palermo dei corleonesi meno corrotta della Roma attuale"

(2) Repubblica 10 aprile Mafia Capitale, la Cassazione conferma l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso "Buzzi, Panzironi e Odevaine restino agli arresti"

(3) scarica l'articolo "Marino, Stadio Roma perchè si farà" Corriere dello sport 3 aprile 2015 pagina 1 pagina 2 Vedi il nostro post Tor di Valle: e se lo Stadio non si fa più?

(4) Repubblica 9 apirle 2015 Ostia, Marino: "Assumo i poteri di presidente del Municipio". Sabella: "Poi un commissario"

(5) Roma Today 9 aprile 2015 Ignazio Marino: "A Ostia useremo bulldozer, esercito e le armi lunghe" Ostia, Marino presiede Giunta straordinaria: "Useremo esercito e bulldozer""Ostia é certamente una delle priorità non della città, ma del Paese". Hanno partecipato tra gli altri il vicesindaco Luigi Nieri e Alfonso Sabella neoassessore alla Legalità

(6) Repubblica 1 aprile 2015 Campidoglio, svolta sui dirigenti: "Ora saranno pubblici tutti i loro redditi"Il piano Sabella pronto dopo Pasqua. Online anche curricula e stato patrimoniale di GIOVANNA VITALE

(7) Vai alla carta di Avviso Pubblico Scarica la carta 20141025_carta-di-avviso-pubblico

(8) nel Dipartimento Urbanistica la rotazione è già stata messa in atto fin dall'insediamento dell'Assessore Caudo

(9)Sarebbe un bel passo avanti per la trasparenza che si pubblicassero sul sito di Roma Capitale i curricula dettagliati degli amministratori con l'indicazione esplicita di tutti i ruoli ricoperti con l'indicazione degli anni e delle attività più importanti. Invece, in molti casi che abbiamo incontrato (ma faremo verifiche sistematiche), i curricula consistono in poche righe che non dicono quasi niente.

(10) Corriere della sera 1 aprile 2015 Scontro nel Pd, Orfini striglia tutti Ma nei municipi scoppia scoppia la rivolta I consiglieri: "Comune distante". Il commissario: "Segnalate in Procura i casi sospetti"

(11 Municipi Senza Mafie" - Sottoscritto il primo protocollo antimafia di Roma

(12) 15 Dicembre - "Municipi Senza Mafie" - Un anno dopo, quale bilancio?

(13) La Repubblica 10 aprile 2015 : G8, Sabella nella bufera. "Io vittima di una regia, la politica cercava il morto per demonizzare la piazza

(14) (dalla pagina Facebook di Massimiliano Smeriglio)

G8, LE MIE DODICI DOMANDE AL DOTTOR SABELLA

Ho letto con grande attenzione l'intervista su Repubblica dell'assessore Sabella. Io c'ero al G8 di Genova 14 anni fa, come rappresentante istituzionale. E come tanti altri ho subito violenze e restrizioni in altre circostanze mai viste, né prima, né dopo. Il tema per me non è quello delle dimissioni di Sabella, che è arrivato in Campidoglio, tra l'altro, dopo la partenza dell'inchiesta di Mafia Capitale. Il tema è quello di stabilire una verità giudiziaria e storica su Genova. Ecco perché, leggendo l'intervista, mi sono venute spontanee alcune domande per l'assessore. Le stesse domande che dovrebbe poter fare una commissione d'inchiesta parlamentare. Le stesse domande che si dovrebbe fare qualche bravo magistrato. Eccole.

1) Perché vuole essere denunciato? Cosa vuole che venga fuori?
2) Chi le ha illustrato il piano degli arresti preventivi?
3) Chi voleva i respingimenti generalizzati alla frontiera?
4) Chi e come doveva operare gli arresti preventivi? In base a quali criteri?
5) Chi doveva vietare i colloqui con i difensori delle persone arrestate preventivamente?
6) Chi diede l'ordine di creare due prigioni provvisorie a Forte San Giuliano e Bolzaneto?
7) Chi redasse il piano per poi modificarlo in corso d'opera per "soffiare sul fuoco e far esplodere gli scontri"?
8) Quale la regia politica, che, secondo lei, voleva far esplodere la violenza?
9) Chi, quali apparati dello Stato, quale personalità politica voleva il morto a Genova? Sempre come da lei riportato nell'intervista?
10) Chi la voleva incastrare e perché?
11) Davvero lei non si rese conto delle violenze fuori controllo che sotto la sua personale responsabilità si stavano perpetrando a Bolzaneto?
12) Non pensa sia utile una commissione di inchiesta parlamentare sui tragici fatti di Genova? Nel qual caso si metterà a servizio della ricostruzione dei fatti e della verità su quei giorni?

(15) Il Messaggero 10 aprile Comune, strappo nella maggioranza sul caso Sabella: lite Marino-Regione

(16) Cinquequotidiano 12 aprile La senatrice di Sel De Petris vuole la commissione sul G20 e critica Marino Il sindaco conferma la stima e la fiducia al vicesindaco Luigi Nieri

(17) La carriera politica di Smeriglio è cominciata nel 2001 come Presidente dell'ex XI Municipio, continuata come Assessore alla Provincia di Zingaretti, di cui è diventato vice in Regione nel 2013 dopo essere stato eletto in Senato, carica da cui si è dimesso per accettare l'incarico in Regione

(18) Repubblica 10 aprile 2015 Smeriglio attacca Sabella. E Marino difende il suo assessoreIl sindaco: "Offensive le parole del vicepresidente regionale. Zingaretti intervenga"

(19) Il Messaggero 10 aprile Campidoglio, bufera sul caso Sabella: il sindaco contro Sel: "Nieri si dimetta"

(20) La Repubblica 12 aprile - Cronaca di Roma 12/04/2015 MARINO-SEL, ARRIVA IL DISGELO "PIENA FIDUCIA A NIERI" IL PD: "C"E' CHI VOLEVA LA CRISI"

(21) sui quotidiani e anche s ul blog di Nieri

(22) Eddyburg 9 aprile 2015 Salzano ha tenuto nei giorni scorsi una bellissima lectio magistralis di apertura delle giornate di studio "Leggere la città 2015″ , promosse e organizzate dal Comune di Pistoia sul tema "Spazio pubblico, 9 -12 aprile 2015. In calce i collegamenti all'evento

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SUI FATTI DEL G8 A GENOVA DEL LUGLIO 2001, mentre era Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, vicepresidente Gianfranco Fini (allora Alleanza Nazionale) Ministro dell'Interno Claudio Scajola (allora Forza Italia)

Repubblica.it dossier G8 Ilfattoquotdiano 20 luglio 2011 G8 Genova, la cronologia del 20 luglio 2001 dai dispacci Ansa di quel giorndi RQuotidiano | Fatti del G8 di Genova Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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