Magazine Diario personale

Per ogni SINTOMO un LIBRO! #2

Da V
  1. Sintomi:  per chi soffre di allergia al passato e costipazione dei pensieri che riguardano il suddetto. Per chi è ancorato a terra da una forza più potente della gravità:la malinconia.
  2. Principio attivo: Oskar Schell, ragazzino di 9 anni che sceglie abiti bianchi e amante delle invenzioni, ci conduce nelle strade di New York alla ricerca di qualcosa da aprire con una chiave: è la chiave trovata per caso nel magazzino del papà, la cui tragica scomparsa negli attentati dell’11 settembre lo ha segnato profondamente. La narrazione è intervallata dalle lettere della nonna e del nonno, che ricordano l’infanzia a Dresda, l’arrivo della guerra e l’inizio della loro vita insieme a New York. La ricerca di Oskar è accompagnata anche dalle immagini che egli cattura con la sua macchina fotografica, le quali ci consentono di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. [trama presa qui]
  3. Doc V. dice: Se questo libro fosse un gioco sarebbe un puzzle. Tanti piccoli pezzi per ricostruire una vita,ma alla fine ne mancherà inevitabilmente uno.Con una scrittura semplice,ma mai banale Foer ci mostra il dolore di una bambino,che diviene dolore di un paese,di una generazione.È un libro che parla per immagini (non solo costruite con le parole),è un libro vivo nonostante la storia sia così vicina alla morte. Reale-troppo reale-non si può far altro che camminare per le strade di NY con Oskar alla ricerca di risposte e di sè.
  4. Farmaco equivalente: The Fray – How to save a life
  5. Consigli di somministrazione: Da leggere con il vostro animale domestico a fianco e se non ne avete uno,un bel peluche!
  6. Ricetta:   “Linda: Perché hai tanta difficoltà a parlare con me?
    Oskar: Se non l’hai notato, per metà del tempo dormi, e per l’altra metà ti dimentichi della prima metà. La legge ti definirebbe in absentia, una madre assente.
    Linda: Questa era cattiva.
    Oskar: Quale parte?
    Linda: Tutta.
    Oskar: Papà diceva: “La verità ti può liberare.”
    Linda: Be’… papà non è qui. Siamo solo noi due ormai.
    Oskar: Uno e un quarto per essere matematicamente precisi.
    Linda: Non uscire dalla stanza, Oskar! Non uscire da questa stanza!
    Oskar: E se morissi domani?
    Linda: Oskar, tu non morirari domani!
    Oskar: Anche papà pensava che non sarebbe morto domani.”

V.

Molto forte incredibilmente vicino

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