Cara Lilli,
questo post lo scrivo in un certo senso a mò di promemoria per me stessa, innanzitutto, e poi anche per chi come me ha a che fare con un qualche problema diciamo "a lungo termine".
Il disturbo della monella non è qualcosa che si risolve in quattro e quattr'otto, è una strada che si percorre a piccoli passi, con costanza, giorno dopo giorno. Noi siamo su questa strada da almeno tre anni oramai e devo dire che di risultati positivi ne abbiamo avuti eccome e tu lo sai bene, ma come dico sempre il percorso è ancora lungo. Ogni tanto capita anche un bel balzo in avanti (tipo "Palla", o "Corriamooooo"...!!!) e allora sono gioie grandi! Ma a fronte delle belle conquiste, non sono mancati momenti meno positivi, momenti di sconforto, giorni difficili e a volte periodi difficili che si sono protratti per un pò.
Sottolineo questo non per sminuire le cose belle che ci sono state in questi anni di cammino, ma perchè mi sono accorta che quando scrivo della monella qui sul blog tendo a parlare sempre di ciò che va bene, delle sorprese positive, degli episodi simpatici o teneri.
Ecco, Lilli: in realtà voglio solo farti comprendere che non è tutto sempre rose e fiori, che dietro ai traguardi raggiunti c'è tempo speso, c'è sacrificio, ci sono delle rinunce, ci sono piccole-grandi lotte quaotidiane, ci sono pensieri che a volte hanno pesato sul cuore e che ancora pesano ogni tanto.
Il cammino devo riconoscere che da un pò di mesi a questa parte è prevalentemente (e fortunatamente direi) in discesa o quanto meno in rettilineo (senza grandi curve insomma!) rispetto al passato, però ci sono sempre i giorni-no, gli episodi che ti spengono per un attimo il sorriso e ti fanno pensare che "Noooo, non è possibile che siamo di nuovo a questo punto!!!".
Sabato scorso, ad esempio, la monella ha praticamente passato un'ora di terapia (psicomotricità) a fare capricci, a rifiutarsi di collaborare con la terapista (con cui peraltro ha costruito nel tempo un buonissimo rapporto), a piagnucolare senza sosta come non succedeva da tanto. E poi ha continuato ad essere intrattabile anche dopo, quando eravamo a fare delle spese tutti insieme, facendoci tornare ai giorni in cui non si poteva andare nei luoghi affollati o poco conosciuti senza che lei piangesse disperata e si dimenasse fino a quando non eravamo in macchina o a casa.
Poi però c'è stata la domenica e lei è stata così brava a dirmi più volte nella giornata di sua iniziativa che doveva andare in bagno, senza che glielo ricordassi io, oppure ha mangiato tutto quello che le ho cucinato senza fare storie, oppure ha voluto giocare in modo costruttivo (cioè non solo prendendo giochi vari e poi lasciandoli a metà) scegliendo da sola il gioco (un bruco di cartone con le lettere dell'alfabeto a cui vanno agganciate al posto giusto le paroline che iniziano con le singole lettere) e portandolo a termine con successo.
E poi c'è oggi, quando le ho visto brillare una luce negli occhi quando ci hanno consegnato e montato il suo nuovo letto verde cedro (uguale identico al piccolo armadio comprato già per lei l'anno scorso). Un letto "come i bimbi grandi" in cui potrà però dormire solo tra un paio di giorni, quando le spondine di legno fatte personamente dal suo papà saranno pronte (si agita ancora troppo nel sonno, cadrebbe di sicuro!!!).
Dovresti vederla, Lilli: è lì che guarda il letto e dice tutta felice "Lettino nouvo!" [si si, nouvo :-) dice proprio così!] e io la mangerei di baci tanto è dolce!!!
Insomma...come diceva il buon Merlino al giovane Semola (ancor lontano dal diventare il mitico Re Artù), mentre erano in versione-pesce, <<Per ogni su, c'è sempre un giù! Per ogni men c'è sempre un più! E questo il mondo fa girar!!!>>...Ed è giusto che sia così, in modo che non ci si sieda sugli allori nè viceversa ci si abbatta troppo, a seconda dei momenti...perchè gli alti e bassi ci sono, ma è così che va la vita.
E la vita è un'avventura stupenda che vale la pena assaporare in pienezza.
Troppo carina, vero? :-)
(post originale)