Non starò nemmeno a dire cose banali del tipo quanto è bello o quanto è brutto il nuovo album di Vasco Brondi. Risponderò solo se era ciò che mi aspettavo: sì, o meglio, era ciò che volevo ci fosse.
Mancherà l’impatto innovativo della spiaggia deturpata, mancherà. Eppure per uno come me che a volte va dietro alle cazzo di canzoni commerciali risentire quelle strofe sghembe, quelle parole disordinate, quelle distorsioni elettriche accompagnate da quelle struggenti melodie, mi ha fatto felice. E tanto.
Forse passerà, che a stare tanto tempo senza te c’avevo quasi fatto l’abitudine, ma per ora ti ascolto a occhi chiusi e ancora una volta mi ritrovo nelle tue insensatezze così simili alla vita, perciò grazie di cuore Vasco.