“Se ti avvicini a una persona con animo sincero, non temere sarai compreso. Solo così può nascere una amicizia”… “La sincerità è mettere il bene dell’altro prima di qualsiasi altro bene proprio”… e via citando.
Niente di più falso.
Facebook è il trionfo dell’apparenza sulla sostanza e della realtà migliorata: dai casi più semplici di immagine di profilo modificata con Photoshop a quelli, più patologici, di titoli di studio inesistenti e carriere inventate (la più gettonata è “social media expert”, ma quanti cavolo siete??).
C’è chi sta al gioco e chi si infastidisce, come Antoine Garrot, ragazzo francese di Rennes, che ha voluto sperimentare la sincerità per 24 ore, prodigandosi in post e commenti spontanei.
E così, questo nuovo paladino dell’onestà a tutti i costi, in perfetto stile Dottor-House, ha confidato alla novella mamma che non frega niente a nessuno di quale omogeneizzato mangia il figlio, e ha consigliato alla ragazza sovrappeso di non puntare sulla bellezza ma di coltivare piuttosto la simpatia.
Il risultato? Dopo il primo giorno di onestà, gli amici virtuali di Antoine si erano dimezzati.
Come dire che aveva ragione Oscar Wilde: “Se un po’ di sincerità è pericolosa, molta sincerità è addirittura fatale”.