Per piacere, non salvarmi più la vita

Nella casa semivuota non ci sono molti passatempi e, come dice Dalla, di tempo ne rimane. Sfoglio i giornali e scopro legioni di miei difensori. E io che mi sentivo solo e abbandonato. Un reverendo (ma bisogna proprio riverirli questi reverendi?) mi vuole difendere dai kamicazzi islamici bruciando il Corano, caspita saranno atterriti quei cattivoni. Il reverendo non prende mai la metropolitana temo. Il re-nano, momentaneamente al raduno Atreju, dove i fanta-fascisti lo scambieranno per un hobbit, vuole difendermi dallo strapotere della magistratura. Certo non ho processi in corso, al contrario di lui, magari avrei bisogno di più salario, ma non credo che il nano faccia il suo lavoro col contratto Co.Co.Pro.. Bersani e compagnia vogliono difendermi dal re-nano dandomi in mano a Casini e Fini, magari se cercassero di vincere le elezioni sarebbero più convincenti, ma è il pensiero quello che conta. Comunque è come cercare di difendere dalla pioggia un annegato con un ombrello bucato. Apprendo anche che una squinzia ventiquattrenne lancia fumogeni in testa ai sindacalisti per difendere i precari. Figlia di un giudice, laureata all’istituto d’arte, iscritta a psicologia, si chiama persino “Rubina”. Sono sicuro che capisce i problemi del mondo lavorativo, avrà letto tutto in proposito su Indymedia. Va bene. Vi chiedo soltanto un piacere: non mi difendete più, per carità, ho già abbastanza problemi anche così. Con difensori come questi come faccio a guardarmi da chi mi attacca? Come dicono sempre gli eroi feriti nei film western: Lasciatemi pure qui, andate avanti...salvatevi voi.