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Per Putin primo tour europeo sull’asse Minsk-Berlino-Parigi

Creato il 31 maggio 2012 da Alessandroronga @alexronga

Per Putin primo tour europeo sull’asse Minsk-Berlino-ParigiComincia oggi una due-giorni d’incontri per Vladimir Putin, alla sua prima uscita internazionale dopo il ritorno al Cremlino: dopo aver (volutamente) saltato il G8 di Camp David, il neopresidente russo oggi tornerà a calcare il palcoscenico dei vertici internazionali in Bielorussia, dove incontrerà Aleksandr Lukashenko, successivamente si sposterà in Germania per un vertice con Angela Merkel, e concluderà il suo tour in Francia dove è atteso dal neoeletto presidente François Hollande. Tre tappe non scelte a caso. La Bielorussia, isolata dall’Occidente ma non da Mosca, mantiene forti i legami con il Cremlino, soprattutto ora che Lukashenko ritrova come suo omologo un personaggio con cui sembra intendersi meglio rispetto a Medvedev: la Russia guarda molto attentamente a Minsk e alla sua economia, disastrata dalla svalutazione dello scorso anno ma per questo appetibile per via della facilità con cui il premier Mjasnikovic può svendere i gioielli di famiglia (Gazprom ha già fatto un sol boccone della compagnia energetica bielorussa Beltransgaz). Gli aiuti finanziari russi dallo scorso anno hanno riavvicinato le due capitali dopo un periodo burrascoso, e il ritorno al Cremlino di Putin può avviare un reset nelle relazioni bilaterali.

Ma c’è il sospetto che Vladimir Vladimirovic abbia voluto dare a questa visita anche un senso di sfida agli Usa, concedendo l’”onore” del suo primo incontro proprio a quel Lukashenko inviso alla Casa Bianca, piuttosto che al presidente Obama che pure l’aveva invitato a Camp David: una ritorsione allo scudo di difesa americano e, molto probabilmente, al sostegno politico (e forse anche finanziario) che Washington ha dato alle manifestazioni di piazza che hanno caratterizzato la campagna elettorale per le elezioni presidenziali.

La tappa franco-tedesca avrà invece come oggetto la crisi in eurozona e la crisi siriana, con Berlino e Parigi che cercheranno di convincere la Russia ad isolare Assad, una mossa che potrebbe portare il rais di Damasco a passare la mano ed evitare così un intervento militare dell’Occidente che rischierebbe di provocare un’escalation in Medioriente. Ma anche in questo caso non va sottovalutato un particolare: Putin sceglie di vedere solo la Merkel e Hollande, i due rappresentanti delle due principali potenze europee, non riconoscendo di fatto all’Europa di Bruxelles un ruolo politico. I rapporti tra il presidente russo e il cancelliere tedesco sono molto cordiali, sebbene non siano stretti come quelli con il predecessore della Merkel, Gerhard Schroeder, divenuto poi il referente di Mosca e di Gazprom nella politica energetica nei confronti della Germania.

Un clima di cordialità che Putin vorrebbe instaurare anche con il nuovo capo dell’Eliseo, obiettivo a margine, ma non secondario, dell’incontro in agenda venerdì con François Hollande.


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