Magazine Diario personale
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GENESIS
ROMA - STADIO FLAMINIO
17 MAGGIO 1987
La band: Phil Collins, Tony Banks, Mike Rutherford, Daryl Stuermer, Chester Thompson.
Album più recente: INVISIBLE TOUCH (1986)
Setlist: MAMA / ABACAB / DOMINO / THAT'S ALL / THE BRAZILIAN / IN THE CAGE - IN THAT QUIET EARTH - AFTERGLOW / LAND OF CONFUSION / TONIGHT, TONIGHT, TONIGHT / THROWING IT ALL AWAY / HOME BY THE SEA / INVISIBLE TOUCH / DRUMS DUET - LOS ENDOS / TURN IT ON AGAIN
Nel 1987, grazie al loro "Invisible Touch" che si è rivelato un successo straordinario, i Genesis sono all'apice della popolarità. Rispetto al 1982, quando li vidi al Palaeur, per il gruppo sono cambiate molte cose. Phil Collins è ormai diventato uno dei musicisti più famosi del pianeta e il gruppo, che ha indubbiamente beneficiato di un simile ritorno d'immagine, ha esemplificato sempre di più la sua proposta musicale, rendendola infinitamente più commerciale e al passo con i tempi. A metà degli anni '80 ci sono tre tipi ben definiti di appassionati dei Genesis: c'è chi li ha abbandonati da tempo, perché indissolubilmente legato all'epoca di Peter Gabriel, chi non ha mai smesso di seguirli durante la loro graduale trasformazione, e infine chi li ha scoperti da poco tempo, magari dopo aver sognato con Against All Odds o ballato con Easy Lover. Nuovi fans che potrebbero considerare Supper's Ready un incidente di percorso durante uno spettacolo altrimenti bellissimo... A me "Invisible Touch" non piace per niente, anzi non l'ho neanche comprato, pur avendolo ascoltato spesso a casa di amici, ma sono senz'altro un appassionato che ha continuato ad amarli sempre e comunque. Lo spettacolo al Flaminio conquista tutti, anche perché pur concentrandosi sul materiale più recente, i Genesis non rinnegano totalmente il passato, lasciando intravedere sprazzi dell'antica gloria. Unica nota stonata della serata, il vergognoso trattamento riservato dal pubblico al povero Paul Young. Difficile dimenticare il fitto lancio di bottiglie all'indirizzo del bravo artista inglese.
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JETHRO TULL
ROMA - PALAZZO DELLA CIVILTA' DEL LAVORO
3 LUGLIO 1988
La band: Ian Anderson, Martin Barre, Dave Pegg, Martin Allcock, Doane Perry.
Album più recente: 20 YEARS OF JETHRO TULL (1988)
Setlist: CROSS - EYED MARY / NOTHING IS EASY / THICK AS A BRICK / STEEL MONKEY / FARM ON THE FREEWAY / A NEW DAY YESTERDAY / FAT MAN / BUDAPEST / THE SWIRLING PIT / MOTHER GOOSE / MY GOD (incl. Bourée / Soirée) / PUSSY WILLOW - PIBROCH (instrumental) / JUMP START / TOO OLD TO ROCK 'N' ROLL : TOO YOUNG TO DIE / WIND UP / AQUALUNG / LOCOMOTIVE BREATH - SEAL DRIVER (instrumental) - BLACK SUNDAY (instrumental) - THICK AS A BRICK (reprise)
Dopo la disorientante svolta elettronica di "Under Wraps" (1984), sono ben pochi quelli pronti a scommettere sul futuro dei Jethro Tull, che sembrano aver inopinatamente esaurito la vena creativa. Invece, nel 1987 il gruppo pubblica "Crest Of A Knave", che a sorpresa si rivela un gran bel disco, ricco di composizioni ad ampio respiro e di quelle sonorità tanto care all'ascoltatore di sempre, con riff di chitarra coinvolgenti e il ritorno del flauto ad un ruolo determinante e fondamentale. Spiazzando anche gli stessi membri della band, Crest vince un Grammy quale miglior album nella categoria hard rock / heavy metal, pur non essendo certo un'opera riconducibile a questi generi musicali, e i Jethro Tull godono di un rinnovato momento di popolarità. L'anno seguente la Chrysalis festeggia i venti anni di attività del gruppo con l'ambizioso box antologico "20 Years Of Jethro Tull", ricco di inediti. Nel successivo tour celebrativo, quindi anche a Roma, Ian Anderson e compagni ripercorrono le tappe fondamentali del proprio passato, con un occhio di riguardo per le canzoni di "Crest Of A Knave", che il pubblico dimostra di aver già ampiamente assimilato. Un grande concerto che mi godo dalla scalinata del Palazzo della Civiltà del Lavoro, uno dei posti più improbabili per assistere ad un concerto rock, che rende drammaticamente evidente la cronica mancanza di spazi per la musica nella capitale.
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PINK FLOYD
ROMA - CINECITTA'
19 SETTEMBRE 1994
La band: David Gilmour, Richard Wright, Nick Mason, Jon Carin, Guy Pratt, Gary Wallis, Tim Renwick, Dick Parry, Sam Brown, Claudia Fontaine, Durga McBroom.
Album più recente: THE DIVISION BELL (1994)
Setlist: SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND (part I - V) / LEARNING TO FLY / HIGH HOPES / TAKE IT BACK / COMING BACK TO LIFE / SORROW / KEEP TALKING / ANOTHER BRICK IN THE WALL (part 2) / SPEAK TO ME / BREATH / ON THE RUN / TIME / BREATH (reprise) / THE GREAT GIG IN THE SKY / MONEY / US AND THEM / ANY COLOUR YOU LIKE / BRAIN DAMAGE / ECLIPSE / CONFORTABLY NUMB / WISH YOU WERE HERE / RUN LIKE HELL
Tornano i Pink Floyd con il loro mastodontico tour, a sei anni di distanza dalla precedente visita e a cinque dal celebre concerto di Venezia. Il gruppo porta in giro per il mondo il nuovo album "The Division Bell", nel quale Richard Wright partecipa finalmente come membro effettivo, e forse è anche per questo motivo che il mio entusiasmo è alle stelle. Per me "A Momentary Lapse Of Reason" non era stato un vero e proprio disco dei Pink Floyd. Una volta uscito di scena Roger Waters, David Gilmour si era avvalso del contributo di Nick Mason più che altro a livello finanziario e di immagine, mentre Wright aveva semplicemente fatto una comparsata. Su "The Division Bell" il tastierista torna invece ad avere un ruolo ben definito in qualità di musicista e, dato ancora più significativo, di compositore: non accadeva dai tempi di "Wish You Were Here". Con il suo armamentario di luci ed effetti speciali, il concerto di Cinecittà è un'esperienza fantastica del tutto simile a quella del 1988, tuttavia la seconda parte dello show regala (si fa per dire) ai presenti "The Dark Side Of The Moon" in forma completa, e questo rende ancora più magica la serata. Due giorni dopo torno a Cinecittà con i miei amici, e riesco a vedere gli ultimi minuti dell'avventura romana dei Floyd, che mi regalano (stavolta sul serio) Hey You e... Arrivederci Roma! In realtà questo si sarebbe rivelato un addio, ma quel giorno non potevo certo saperlo.
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