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Un romanzo per adolescenti cresciuti, in cui l’ambientazione fa pensare al Signore delle mosche: in uno spazio denominato l’isola dei Liombruni un gruppo di ragazzi si confronterà con l’ira e la violenza, l’amore e l’amicizia, l’avventura e la riflessione. Lo stile di Giovanni Di Feo è sanguigno e calzante, a reggere il peso di una trama ricca di spunti!
L’isola dei Liombruni, Giovanni di Feo, Fazi
Benvenuti in questo viaggio in un mondo fantastico e oscuro, dove gli Alti non sono che gli adulti, quei pochi sopravvissuti all’orgiastica notte di violenza della Carnara; dove i sanguinosi Certami sono le sfide che risolvono le contese; dove i ragazzi possono diventare potenti Baroni e le ragazze belle e perfide Capere, signore dello Struscio serale e di amori brevi e fulgidi come fiammate. Questa è l’isola dei Liombruni,uno spazio incantato in cui i sentieri si snodano insieme alle intricate storie delle Sibille,opulente profetesse che predicono il futuro, e di quei semidèi chiamati Scalzi, spietati bambini senza ombelico e coi piedi di vetro – dunque mai nati e privi di radici – padroni di Ombre, Vento, Nuvole, Sabbia e di tutte le forze della natura. Un sogno collettivo destinato a incrinarsi sotto il peso delle passioni più adulte che pian piano vi si insinuano: l’amore proibito di Smiccio per la capera Cecella, la bruciante gelosia di Zenzero, l’avidità dei Baroni, mentre si fanno e disfano alleanze, e inesorabile si prepara una nuova, ultima, devastante Carnara — È l’alba. Scarmigliati e irruviditi di salsedine, Smiccio e Zenzero si svegliano. Un’amicizia fraterna li lega. Oggi è il giorno del loro compleanno. mensile! Solo un pretesto per scambiarsi dei regali, dal momento che entrambi avranno per sempre 14 anni: perché potrebbe sembrare Procida, o qualunque altro scoglio incastonato nel Mediterraneo, svenuto sotto il sole che non lascia scampo, ma questa di Smiccio e Zenzero è un’isola di sogno sospesa nel tempo di un’estate eterna. Per i due ha inizio così un’altra giornata da consumare tra passatempi intinti nell’innocente ferocia di ragazzini; una giornata ideale per sparare ai gabbiani, per insanguinarsi i piedi in corse tra sassi e sterpi, per fare un giro in barca fino alle statue dei Colossi che vegliano l’isola. Per scoprire, lontana, una macchia scura, qualcosa. qualcuno. Un Alto! Inseguirlo è un divertimento. Come raggiungerlo. E poi ucciderlo.