Per scrivere

Partono tutti affascinati dal mezzo, (la scoperta del vapore) uomini e donne sulla trentina o meno, ma magari oltre. Tutti intellettualmente impegnati, macchinosamente affannati tra famiglia e professione e tutti, me compreso a cercare un momento per loro, una soffitta una nicchia una scrivania uno sgabello uno spigolo una cassapanca, un torto o una ragione un' assoluzione una condanna. Così per scrivere. Un fallimento o un dolore, per scrivere: sempre per scrivere. Un foglio bianco da imbrattare con le più intime perversioni, così, tanto per scrivere, per scrivere bastano le ginocchia come appoggio e cerniera tra lo stare seduti o impalati, oppure le ginocchia per genuflettersi alla famiglia, e porre fine alla scrittura delle piccole intimità dell'umano individualismo, indebitamente sostituito dalla spavalda illusione data dal vivere nel circolo perfetto della serenità familiare, cosa importante, ma accecante. Da quest'ultima analisi spesso nasce il silenzio dei bloggers.