Alle superiori ero la più piccola tra i miei compagni di classe, ed avendo anche una notevole predilizione per le bevande alcoliche le serate passate in compagnia a discorrere amabilmente del tempo e dei bei vecchi tempi, per il mio diciottesimo compleanno io e il mio compare organizzammo un festino alcolico una festicciola tra pochi intimi in una location sobria ed elegante (un capannone industriale che decorammo con decine di girasoli di plastica, nonostante io non ami particolarmente quei fiori; il mio compare è un po’ autoritario, a volte).
Ciò che accadde quella sera non è ripetibile per preservare la dignità degli invitati, ma prima che la situazione degenerasse ricevetti e aprii i doni che erano inspiegabilmente molto fini e adatti a una persona ben più “a modino” di quanto non fossi all’epoca; alcuni miei compagni di classe mi avevano preparato un biglietto d’auguri che riportava il testo di una canzone di Bob Dylan che ho riascoltato poco fa, a distanza di quasi dieci (dolore al petto) anni, e date le condizioni psicofisiche delle ultime settimane ho capito di aver preso l’augurio presente nel testo nel modo più sbagliato possibile.
Eccola.
May God bless and keep you always
May your wishes all come true
May you always do for others
And let others do for you
May you build a ladder to the stars
And climb on every rung
May you stay forever young
Forever young, forever young
May you stay forever young.
May you grow up to be righteous
May you grow up to be true
May you always know the truth
And see the lights surrounding you
May you always be courageous
Stand upright and be strong
May you stay forever young
Forever young, forever young
May you stay forever young.
May your hands always be busy
May your feet always be swift
May you have a strong foundation
When the winds of changes shift
May your heart always be joyful
And may your song always be sung
May you stay forever young
Forever young, forever young
May you stay forever young.