I pochi giorni passati tra le mie montagne, le montagne della mia infanzia, dell’adolescenza, dell’età adulta, le montagne di questi miei giorni nei quali osservo incredula le rughe del viso e i capelli bianchi, i pochi giorni trascorsi qui, dicevo, hanno riportato alla mente e al cuore un mondo di ricordi.
Mentre passeggio tra sentieri che mi sembra di conoscere da sempre ritrovo tanti momenti della mia vita.
Mi rivedo trotterellare dietro il passo lento e sicuro di mio padre che mi ha insegnato l’amore e il rispetto per la montagna, mi rivedo giovane mamma guidare il mio bambino attraverso la stessa esperienza, mi rivedo passeggiare con la mano nella mano di mio marito cercando di compensare con il mio procedere fermo il suo passo ormai diventato incerto.
Ricordo la vita che è stata, una vita a volte non facile, ma spesso felice, ricca di amore e di condivisione.
Non ho mai camminato da sola per questi sentieri silenziosi, ora invece il silenzio della mia solitudine si riempie di pensieri e di sogni, il silenzio mi fa compagnia.
Per questo non sopporto le comitive chiassose, i motori rumorosi che si arrampicano lungo pendii fatti per essere percorsi a piedi e in silenzio, non sopporto i resti di un picnic abbandonati vicino alla fonte e le braci mal spente di un improvvisato barbecue nella radura ai piedi di un faggio secolare.
Non sopporto tutto ciò che viola la maestosa bellezza della montagna, che turba la dolcezza dei miei ricordi.
Come il poeta vorrei sussurrare: “Cammina leggero perché cammini sui miei sogni“.