Farid Benyettou, il mandante morale del massacro di Carlie Hebdo
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IL MASSACRO DI CHARLIE HEBDO che ha privato la Francia dei suoi migliori caricaturisti fra cui una leggenda vivente come Wolinski, l'assassinio di una poliziotta e quello di quattro ostaggi ebrei hanno una matrice religiosa. Squisitamente, unicamente religiosa, come gli innumerevoli attentati “terroristi” che li hanno preceduti. Inutile cercare altre giustificazioni. I fratelli Kouachi non sono stati manipolati dalla CIA, dai servizi segreti o dal Mossad come amerebbero credere i difensori della religione ma da Farid Benyettou, uno dei tanti imam che in banlieue predicano l'odio contro l'Occidente in generale e la Francia in particolare, buona soltanto per pagare i sussidi a chi vuole vivere a sbafo e per fornire vittime quando si tratta di combatterla nei suoi valori più sacri. L''emiro” delle Buttes-Chaumont ha iniziato i Kouachi all'islam radicale (e qui si dovrebbe riflettere un momento sul significato delle parole. Quando si parla di radicali, di integralisti, di fondamentalisti, si parla di radici, di integralità, di fondamenti. E come sarebbe a dire che l'islam delle radici, dell'integralità, dei fondamenti non è il vero islam, non ha niente a che fare con l'islam, è addirittura nemico dell'islam come blaterano gli adepti della taquya e della dissimulazione fra gli applausi dei dhimmi estasiati per spalmare di vaselina la supposta che la Francia, come il resto del mondo non musulmano, è Dar el Harb, la casa della guerra, un territorio da conquistare con la jihad del cuore, della mano e della spada? L'islam dei radicali, quello delle radici, è il solo vero islam. Non per caso Maometto faceva le stesse cose uccidendo chi criticava l'islam, non per caso gli islamici lo fanno da millequattrocento anni, non per caso le fanno in tutto il mondo, soprattutto nei paesi islamici i cui capi blaterano “not in my name” a proposito del massacro di Charlie Hebdo ma a domicilio trattano in modo ancora peggiore i critici della religione). “Quando parlava, avevo veramente l'impressione che la verità fosse là davanti a me” ha detto Chérif Kouachi a proposito dei corsi coranici dispensati dal suo mentore.
PER FARVI SAPERE come vanno le cose in Francia, attualmente questo predicatore di odio, il mandante morale del massacro di Charlie Hebdo, lavora come stagista infermiere all'ospedale La Salpétrière di Parigi e nessuno si sogna di disturbarlo. A Le Pen è bastato dire che “le camere a gas sono un dettaglio della storia” per provocare un scandalo internazionale e beccarsi sei mesi di galera con la condizionale. Troppo gentili, io gli avrei dato 6 anni di prigione ferma. Ma perché sotto l'ombrello della religione si può predicare l'odio impunemente? Perché la religione è sempre assolta per default? Finché non si metterà in causa la religione, in questo caso l'islam, dovremo aspettarci decine, centinaia di massacri di Charlie Hebdo.
Dragor