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Dopo la macchina e prima della bicicletta, uno dei mezzi che preferisco per viaggiare in estate è la barca. La barca regala libertà e appaga il desiderio di evasione. Lasciare il porto sicuro per navigare alla ricerca di spiagge e insenature da sogno. Scivolare sul mare fino a raggiungere una nuova baia, dare fondo all'ancora e gettarsi nel blu.
E, dopo essersi saziati di tuffi e battute di snorkeling, rilassarsi a prua, leggere un buon libro, preparare un pranzo frugale o, nei casi più fortunati, dormire sotto le stelle cullati dalle onde. A bordo, le cose più semplici hanno un valore aggiunto: cenare nei porti isolani con il sottofondo di una musica lontana o sorseggiare del vino bianco osservando il tramonto non vi sembrerà mai così straordinario.
Oltre alla magia che regala, trovo che noleggiare un'imbarcazione sia uno dei metodi migliori per visitare isole e arcipelaghi. I prezzi non sono poi così irraggiungibili. Molto spesso il costo giornaliero di una barca a motore non è superiore al noleggio giornaliero di un auto (sempre che non si richiedano panfili, mi sembra chiaro!). Con Nicola abbiamo noleggiato barche a Ponza, Palmarola, Procida e non ci siamo mai pentiti: con la barca si possono vivere e scoprire tratti di costa talvolta impossibili da raggiungere con altri mezzi, si ha libertà di spostamento, si può trascorrere la mattina in una baia e, nel pomeriggio, essere dall'altra parte dell'isola senza dover pensare ad afa, traffico e code di turisti.
E soprattutto, navigando in barca, non si rimane relegati alle sole spiagge conosciute, quasi sempre ingolfate di turisti. Si diventa dei moderni vagabondi del mare, navigando da un'insenatura all'altra. Il tragitto stesso diventa la meta, non si percepisce l'ansia di giungere a destinazione. Salendo a bordo si è già arrivati.
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