“Perché difendere la vita oggi?” molti se lo potranno domandare….
Se n’è parlato mercoledì 26 marzo 2014, presso l’oratorio parrocchiale di Caluso (TO) con un gruppo del Moviemento per la Vita di Chivasso (TO) che si occupa di formare alla difesa della vita.
Presenti, appunto, alcuni volontari del “Movimento Per la Vita” di Chivasso e del C.A.V., Don Loris Cena, della Parrocchia ospitante, nonché ragazzi e adulti interessati alle motivazioni che stanno alla base della tutela della vita fin dal concepimento e capaci di proporre anche uno stimolo su tematiche scottanti quali l’aborto, l’eutanasia, e la fecondazione assistita. Il dibattito che si è poi sviluppato, dopo gli interventi sulle questioni tecnico-scientifiche, giuridiche e morali, ha messo in risalto anzitutto la necessità, già nelle scuole, di una corretta formazione e informazione sull’argomento della vita, troppo spesso ostaggio di interessi di parte e di natura economica, o di equivoche preoccupazioni per bisogni secondari. Non esiste salto qualitativo, ma solo quantitativo, nel passaggio dalle fasi originarie della fecondazione (e poi annidamento) a quelle successive della formazione del feto. Chi sostiene il contrario lo fa per interessi personali e patrimoniali.
A fronte di questo, il disorientato panorama legale italiano, nel quale non si rinvengono indicazioni univoche. Gli stessi giuristi separano il concetto di persona da quello di essere umano, proclamando che la “capacità giuridica si acquista con la nascita” e non prima, con il concepimento, e creando così artificiose distinzioni che avvantaggiano gli sfruttatori. E tutto questo, purtroppo, sotto la spinta di interpretazioni protestanti che ci condizionano ancora oggi. La vita deve sapere essere “provocazione”, in quanto da una parte è un fenomeno che si ripete nella sua generalità, dall’altra è un fenomeno sempre e comunque miracoloso, che non si ripete nella sua singolarità.
Non è ammissibile che l’ordinamento contempli la possibilità per un padre di rappresentare il figlio appena concepito per le questioni di denaro, e non abbia nessuna voce in capitolo se la madre voglia abortirlo e non voglia sentire il suo “parere”. Non è ammissibile che una madre, che anch’essa può rappresentare il figlio per questioni di denaro, possa decidere contestualmente di sopprimerlo prima che nasca! Nessuno può essere reso “oggetto di diritto”, come fu per l’esperienza traumatica dei campi di sterminio e di quel massacro silenzioso che si protrae da decenni che è l’aborto.
Queste tragedie, di entità colossale, come dimostrano le statistiche e i numeri, impongono una riflessione per evitare di ripetere gli errori della storia umana precedente. Anche la Scrittura ci aiuta in questo percorso, raccontando come Dio non punì Caino, nonostante il medesimo avesse ucciso suo fratello e descrivendo quello che deve essere il nostro autentico atteggiamento verso l’esistenza di chiunque: il grande rispetto per un tesoro irripetibile.
E’ necessari quindi, fin da subito, capire le reali motivazioni che ci devono spingere a difendere la vita ad ogni costo. Senza la vita non c’è null’altro che abbia senso, perché come Dio ci ha rivelato, l’esistenza stessa dell’uomo è lo scopo dell’universo
Se interessati fate contattateci attraverso questo blog, vi metteremo in contatto con il gruppo che se occupa.
V.V.