Chi si rivolge a uno psicologo lo fa di solito dopo averci pensato su varie volte, dopo essersi chiesto se è un passo davvero necessario e dopo essersi risposto che le ha tentate tutte e che non è in grado di farcela da solo. Si tratta spesso di una decisione presa a malincuore, talora con rabbia e vergogna. Perché è così difficile chiedere aiuto a uno psicologo? Perché è così difficile chiedere una consulenza per mettere un po’ a fuoco certe difficoltà che rischiano di rendere la vita impossibile da vivere?
Perché è difficile chiedere aiuto a uno psicologo?
C’è chi, magari seguendo il consiglio di un amico o di un parente, non ha particolari difficoltà a chiedere aiuto a uno psicologo e ci sono persone per le quali invece chiedere aiuto può essere davvero difficile, per i motivi più disparati.
Paura di considerarsi dei falliti
Per alcuni giungere alla conclusione che da soli non riescono a trovare una soluzione al loro dolore e che devono rivolgersi addirittura a un estraneo è offensivo e irritante. L’idea stessa di chiedere aiuto li fa sentire a disagio, li spinge a giudicarsi dei deboli o dei pigri, incapaci di impegnarsi e reagire, dei falliti.
Magari sono persone che hanno sempre risolto da sole i loro problemi e che non capiscono perché non ci riescono più, non capiscono perché non ce la fanno più a controllare tutto. In altre parole, per queste persone chiedere aiuto a uno psicologo vuol dire scendere a patti con il proprio narcisismo e il desiderio di autosufficienza: chiedere aiuto è un attacco alla loro autostima. Queste persone dimenticano però che abbiamo tutti bisogno degli altri, per condividere gioie e sofferenze: come diceva Virginia Woolf, la vita appassisce se non la si condivide con nessuno.
Meglio annegare o chiedere aiuto?
Paura dello stigma
C’è poi la paura dello stigma, cioè la paura di essere presi per pazzi o comunque di essere guardati in modo negativo solo perché si è deciso di rivolgersi a uno psicologo. È questo un pregiudizio che si radica in una cultura che considera chi soffre a livello psicologico come una persona sbagliata da cui è meglio stare alla larga (laddove chi è affetto da una malattia organica è considerato semplicemente malato).
Il risultato è che chi sta male cerca aiuto soltanto quando non ce la fa più e a volte non lo cerca affatto, preferendo convivere con relazioni insoddisfacenti quando non depressione, ansia, problemi nel comportamento alimentare o di dipendenza per i quali un intervento psicoterapeutico sarebbe invece efficace.
Paura del cambiamento e pessimismo
C’è chi ha paura di andare da uno psicologo perché è convinto che per i suoi problemi non ci sia soluzione e non sia proprio possibile che le cose vadano meglio. Questo pessimismo può però nascondere altro, ad esempio la paura di cambiare o la sensazione di non avere diritto a ricevere aiuto.
La paura di cambiare è un aspetto che può sembrare paradossale, perché, si pensa, se uno va da uno psicologo lo fa proprio per questo, per cambiare. Il punto è che cambiare comporta sempre una dolorosa separazione da modi di essere, di pensare e di comportarci che ci accompagnano da una vita intera e che ci sono noti e familiari. Alcune persone si spaventano dinanzi all’eventualità di un cambiamento anche se si tratta di modificare modi di essere che le fanno star male e preferiscono pensare che dovrebbero essere gli altri a cambiare, non loro.
Queste persone dimenticano o ignorano che, in questo processo di trasformazione, non saranno da sole e lo psicologo starà loro accanto e le sosterrà.
Paura delle emozioni
Alcune persone evitano gli psicologi perché non vogliono parlare del modo in cui si sentono, non vogliono entrare in contatto con le loro emozioni più dolorose. Lo psicologo può invece essere d’aiuto proprio nell’affrontare le emozioni, nel dar loro un nome e una forma.
Paura di essere giudicati
Qui si inserisce un’altra paura che può rendere difficile chiedere aiuto a uno psicologo: il timore di essere giudicati, cioè il timore che alla fatica del mettere a nudo il proprio cuore corrisponda la critica. In realtà, a uno psicologo non interessa giudicare ma capire cosa accade dentro la persona che a lui si rivolge, come questa vede il mondo.
Paura della dipendenza
Per altri è difficile chiedere aiuto a uno psicologo perché pensano che ne diventeranno dipendenti e incapaci di decidere alcunché senza consultarlo. Diversamente, uno psicologo aiuta la persona a mettere a frutto tutte le risorse che possiede e che forse ignora, spingendola quindi verso l’autonomia.
Paura che costi troppo
Infine, la questione economica: ci sono persone per cui la spesa di una consulenza e di una eventuale psicoterapia è insostenibile e si tratta di un dato oggettivo.
Tuttavia, per altre il riferimento al costo è solo una difesa per continuare a evitare di guardarsi dentro e a evitare di mettersi in gioco, posto che non conosco un solo psicologo che non abbia adattato il suo onorario in modo tale da tutelare la dignità del suo lavoro e da rispettare le possibilità di spesa della persona che si rivolge a lui.
Sono certa ci siano altri motivi ancora che impediscono di chiedere una consulenza. Accolgo suggerimenti…
Photo credit: iosphere