Perché è morto Bigas Luna

Creato il 08 aprile 2013 da Kengarags

Bigas Luna dipinto da Lolita Timofeeva, 2000







Ieri, è stata la prima giornata di sole di questa primavera. È stata una giornata di sole buia, perché è morto Bigas Luna. Mi è tornato in mente un giorno piovoso di ottobre nel 2000. Sono partita da Valencia per raggiungere una piccola località sul mare (Denia), dove il registra spagnolo, il grande Bigas Luna stava girando il suo film “Son de mar”. Durante il viaggio, di un’ora circa sotto il diluvio, ho visto una Spagna per me inedita: un paesaggio minaccioso e surreale, dove le montagne rocciose spuntavano in mezzo ai nuvoloni. Le piantagioni di arance e di mandarini sporgevano dall’acqua come fossero in una risaia e l’acqua ribolliva alle radici straboccando nelle strade. In questo scenario inconsueto, dove la forza della natura prendeva il sopravvento, soltanto il colore arancione degli agrumi e la conversazione in lingua spagnola a bordo del piccolo pullman mi riportavano alla realtà mediterranea. Viaggiavo con alcuni giornalisti di Barcellona e Madrid. Prima ci siamo fermati sul set. In un grande capannone vi erano allestiti alcuni ambienti d’interni per il film. Era l’ora della pausa pranzo e siamo stati accolti a tavola della truppe insieme a tutto il cast, dopodiché era arrivato il regista come sempre vestito tutto di nero con un’espressione indaffarata. Finito il pranzo, per un paio d’ora abbiamo assistito alle riprese, dopodiché Bigas Luna si è concesso per le riprese di un mio video che stavo realizzando per una mia mostra a Bologna. Poi ci siamo dati l’appuntamento in albergo per la conferenza stampa, alla quale avrebbe fatto seguito una cena: immancabilmente a base di aglio, l’ingrediente preferito da Bigas Luna. La conversazione che riproduco è stata registrata durante la cena. -   Tu che cos vuoi mangiare? Un po’ di prosciutto? Il prosciutto ti va? Aglio? Ti piace l’aglio? Aglio con l’olio? Ti piace la carne? Qui fanno la castigliar di cordero. O merluzzo al forno molto buono. -   Cos’è “castigliar?” -   È la costoletta d’agnello. Molto buona, -   Allora sei pronto per l’intervista? Raccontami la trama del film. -   È la storia di una donna che si innamora di un uomo e l’uomo si innamora di lei. Dopo un’po’ quest’uomo si sente prigioniero e vuole partire, ma la donna rimane incinta, e quindi si sposano. Lui è un professore di letteratura e parla sempre del mare. E così. un giorno parte, sparisce e muore. Lei, di conseguenza, si sposa con un altro uomo. Con un uomo molto diverso. È un uomo che vive con i piedi per terra. Un uomo d’affari al quale piace guadagnare tanti soldi. E quando si sposa con l’uomo nuovo scopre che che l’uomo precedente non è morto. Il mare lo restituisce alla terra. Allora… il resto non te lo racconto, perché devi andare a vedere il film. È una questione di uomini ed è molto bello perche la donna trasforma il suo primo uomo in amante. Lo chiude in un appartamento, fa l’amore con lui e va via. -   È ambientato nei giorni nostri? -   Si, nel 2000 -   Contiene una forte carica erotica come altri tuoi films? -   Si, c’è l’erotismo. Non so vivere senza l’erotismo, senza cibo che è la vita, la cosa più meravigliosa che abbiamo. -   Realizzando un film ti immedesimi in qualcuno dei personaggi? -   Si, sempre. Mi sono immedesimato in tutti personaggi dei miei films. In questo film mi immedesimo nel personaggio femminile, Martina. -   Dopo aver realizzato il film in costume “Volaverunt” come è stato il passaggio a questo film così diverso? È stato difficile? -   No no! È stato molto gradevole, perché un film in costume è molto costoso, molto lento da preparare. È stata un’esperienza che mi è piaciuta molto, ma è un’altra cosa. Il film che sto facendo ora è come un regalo. Tutto sembra molto più facile. Posso pensare come se io fossi un personaggio, mi sto divertendo molto. -   È tratto da un libro? -   Si, da un libro che ha vinto il premio Alepguard. Lo scrittore si chiamaManuel Vicent, lo amo molto perché è amante del mediterraneo come me. parla sempre dell’aglio, dell’oliva, del mare. Il libro si intitola “Son de mar”. -   Che struttura narrativa hai dato a questo film? -   Molto realistica. -   Nel “Volaverunt” c’è sempre il ritorno al passato.. -   L’esperienza di “Volaverunt” mi è piaciuta tanto. Ho narrato una storia del passato mettendo la gente di oggi in un’altra epoca, con un certo ritmo, con le cadenze più lunghe. “Volaverunt” è un film da guardare, “Son de mar” – da vivere. Penso che “Volaverunt” sia un film da “riserva”. Come posso spiegare in italiano? È come un vino. Ci sono dei vini normali e quelli da “riserva”. Per me “Volaverunt” è un film da riserva. -   Qual è il tuo prossimo progetto? -   È una cosa autobiografica. Il film si chiamerà “I cuori incrociati”. È una storia d’amore tra due coppie, ed è molto bella… Ecco, arrivano i grandi attori. È arrivato a questo punto il protagonista maschile di “Son de mar” ed è lo stesso che ha interpretato Godoi in “Volaverunt” eppure il ruolo del fidanzato della protagonista del film “Hamon hamon”- Mi ha presentato dicendo: “è Lolita Timofeeva, una pittrice lettone che fa anche giornalista, vive in Italia. ha fatto anche un mio ritratto”. Poi mi disse: “Anche lui dipinge”. L’attore ribatté: “Si, è stato Bigas a stimolarmi a dipingere ed è una cosa impagabile. Riesco a rilassarmi e ad esprimermi dopo un giorno di lavoro sul set. Non mi considero un pittore, ma dipingere è una cosa importante per me in questo momento”. -   Sono tutti spagnoli gli attori di questo film? -   Si, Jordi Molla, Leonor Watling, Eduard Fernandez. -   Il diluvio di questi giorni ha influito sul vostro lavoro? -   Si, abbiamo dovuto cambiare l’ambiente, ma sono le difficoltà alle quali siamo abituati -   Riesci a dipingere in questo periodo? -   Si si, è una cosa che mi gratifica tanto. Lo faccio di notte, dopo il lavoro sul set. l’ho fatto anche questa notte Bigas Luna l’ho incontrato in diverse occasioni, come è accaduto a Ferrara in occasione della sua mostra di pittura e l’ho visto felice di ammirare un’esposizione d’arte costituita dalle opere delle quale era l’autore. Oppure a Trieste sul set del filma “La cameriera del Titanic” quando lavorava sfidando un vento tagliente. Tutto ciò che faceva mi dava impressione che facesse per gioco, come fosse un bambino carico di anni, perché la sua regola prima era divertirsi. Il risultato che voleva conseguire aveva la sua importanza, ma con un ruolo secondario.

Lolita Timofeeva con Bigas Luna a Tarragona, 2000



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :