Gira una brutta influenza tra le pareti domestiche di casa Redaz e ce la stiamo rimpallando tutti e tre in continuazione. Il piccolo untore ha cominciato l'asilo e io che credevo che fossero esagerazioni i "vedrai quanto si ammalerà!" mi sono dovuta ricredere: tutto verissimo.
Tuttavia San Valentino non è passato in sordina. Ieri sera FF, attualmente il più sano dei tre, è uscito in missione e è tornato portando sushi: olè!
Perchè è giusto festeggiare San Valentino. Anzi, è sacrosanto.
E ne ho francamente le scatole piene di quelli che dicono che è una festa commerciale, fatta per spillare soldi.
Che cavolo: mica c'è bisogno di comprare un mazzo di cento rose rosse e farlo recapitare a casa da Keanu Reeves che canta "i will always love you"! Il costo del sushi di ieri sera? 15 euro. Meno di un paio di pizze.
Ma quelli di cui ho ancora più piene le scatole sono quelli bravi, quelli che pensano di dire una cosa geniale quando se ne escono con "beh non ho bisogno di un giorno speciale per ricordarmi di mia moglie, di mio marito, del mio ragazzo, della mia ragazza: per me San Valentino è tutti i giorni!".
Bravi.
Questi sono gli stessi che l'hanno detto anche l'anno scorso, e l'anno prima ancora e che se ne vanno in giro col petto gonfio, tutti tronfi, come quelli che fanno le partenze intelligenti ad agosto.
Ecco, io a tutti questi vorrei chiedere quante volte, durante tutto l'ultimo anno, si sono presi la briga di:
- portare un caffè a letto;Se ne sono ricordati ogni giorno come dicono ogni anno di voler fare?
- comprare un fiore;
- portare fuori a cena in una sera inaspettata;
- fare un complimento autentico.
No!
Questo perchè le ricorrenze servono! Eccome se servono!
Non servirebbero se ogni giorno ci ricordassimo di quanto è straordinaria la persona che abbiamo accanto, di quanto sia importante combattere la violenza sulle donne e la mafia, se ogni giorno lottassimo contro la vivisezione, per i diritti dei bambini, per uno sviluppo più giusto del mondo, contro l'abbattimento delle foche e il commercio dell'avorio, per i diritti delle persone con disabilità e di tutte le minoranze, se ci ricordassimo delle foibe, della bomba su Hiroshima, dei campi di sterminio e del fatto che in Corea c'è un pazzo che si crede dio al punto da sterminare la nazionale di calcio.
Ma siccome saremmo solo degli ipocriti a dire che ogni giorno ci ricordiamo di tutto e di tutti, ben vengano le ricorrenze.
E togliamoci di dosso la faccia schifata di quelli "Natale è commerciale", "San Valentino non ha senso" e "Pasqua è solo una carneficina di agnelli", che ci vengono le rughe.
La Redazione