Perchè i talebani aumentano?

Creato il 04 marzo 2012 da Giornalismo2012 @Giornalismo2012

-di Cinzia Aicha Rodolfi

M. Akram Azimi, docente all’Università Ghargistan di Farah dice: “Nel 2004 i Talebani erano circa 400, nel 2009 sono diventati 25.000, oggi possono contare su più di 30.000 combattenti. La comunità internazionale dovrebbe cominciare a chiedersi perché i ribelli aumentano invece di diminuire.”

Senza voler entrare nello specifico, e senza voler biasimare o appoggiare gli uomini che combattono per difendere i loro ideali e le loro terre, senza elencare presupposti di giustezza ed altri di errore; si può serenamente fare una riflessione circa l’evidente insuccesso della pseudo missione di pace in terre afghane. Milioni e milioni di dollari e di euro, tante le vittime dalla parte delle potenze straniere occupanti, nonché tantissime vittime dalla parte dei talebani, ma anche dei civili autoctoni e per cosa?

Gli Stati Uniti d’America, aiutati dal Regno Unito e appoggiati da una piccola coalizione di altre nazioni, iniziarono un’azione militare contro i talebani subito nell’ottobre 2001. L’intento dichiarato era di rimuovere i talebani dal potere a causa del loro rifiuto di consegnare Osama bin Laden, per via del suo presunto coinvolgimento (in quanto mai nessuna prova è stata presentata in tal senso e nessun tribunale lo ha mai giudicato e condannato) negli attacchi dell’11 settembre 2001, e come rappresaglia per l’aiuto fornito a bin Laden dai talebani. La guerra terrestre fu combattuta principalmente dall’Alleanza del Nord, gli elementi restanti delle forze anti-talebane che erano state da questi sconfitte negli anni precedenti.

Evidentemente l’invasione dell’Afghanistan da parte della “comunità internazionale “per combatterli non è riuscita nel suo intento, seppur solo una scusa, neanche questa scusa ha avuto una copertura verosimile, inoltre essi crescono continuamente e diventano paradossalmente più potenti ed organizzati tanto più vengono combattuti.

Un matematico direbbe che sembra una equazione di secondo grado.
Questo insuccesso dipende da diversi fattori.
Intanto è certamente mancata una strategia coerente e probabilmente una motivazione sincera tra gli attori coinvolti nell’invasione per la “difesa” di quel paese. Dinamiche alquanto improbabili, pianificazioni militari inadeguate e incompetenti, pensate da generali che non conoscevano il paese, la lingua, la cultura; nonché l’ ipocrisia di intenti quali false “missioni di pace”, sono i fattori della disillusione totale del popolo afghano e della presa di coscienza da parte della maggioranza dei civili a cercare la protezione dei guerriglieri. Questi infatti sono diventati i difensori del loro paese contro invasioni “non propriamente pacifiche” bensì massicce ed arroganti presenze di militari insinuate nella quotidianità di un popolo di tradizioni secolari, infastidito dalla volontà straniera di scardinare equilibri e riservatezze culturali.

Sta di fatto che il popolo afghano, come ogni popolo legittimo padrone in casa sua, non vorrebbe interferenze di uomini armati costantemente presenti . In caso siano vittime di un incidente, gli afghani non hanno alcuno strumento legale per chiedere giustizia, mentre la protezione dei civili dovrebbe essere una priorità.
Secondo fonti occidentali, le forze d’occupazione della coalizione NATO-ISAF e i militari collaborazionisti afghani uccidono – con bombardamenti a tappeto o azioni da terra – una media di 700-800 insorgenti, al mese. Ma questi numeri NON sono assolutamente esatti, bensì molto gonfiati. Invece dalla fonte di Wikileaks sarebberomolti di più i civili uccisi nei bombardamenti spietati dell’esercito in “missione di pace” . Ma i talebani anche per vendicare i loro morti, e le vittime civili, ora ancora di più supportati dalla popolazione, trovano facilmente sempre nuove leve e non desisteranno nel loro intento.

“Perché oggi i Talebani sono forti?” Si dice che qualche paese straniero fornisca loro assistenza, armi, equipaggiamenti vari, aiuti militari e logistici. Inoltre non solo la popolazione afghana ha maturato un grande odio verso gli invasori, anche l’opinione pubblica internazionale di certi gruppi nei nostri paesi occidentali si sta schierando contro la decisione di rimanere in Afghanistan. Sono sempre più forti per naturali concause di questa assurda invasione..
“La ragione vera dell’ invasione in quelle terre, è un obiettivo di natura strategica e per raggiungerlo occorre una presenza di lungo termine”, dice Faisal Kharimi, giornalista e docente universitario ad Herat.

Dunque su questa dichiarazione varrebbe la pena di soffermarci e pensare che dall’occidente con le drammatiche crisi in atto, con i gravissimi problemi economici, finanziari e sociali che abbiamo, si potrebbero evitare di spendere tanti soldi e uomini per finanziare la nostra presenza sicuramente strategica in una terra che ha ragioni e volontà talmente lontane da noi come la luna dal sole.
Ricordandoci poi che Osama Bin Laden è già morto e resuscitato diverse volte, oramai davvero improbabile possa resuscitare nuovamente in Afghanistan, probabilmente sceglierà un’altra nazione.


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