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Perché i viaggiatori sono come i clown

Creato il 02 novembre 2011 da Treasures
Perché i viaggiatori sono come i clownPablo Picasso ~ I due saltimbanchi, 1901 ~
Il viaggiatore ha un'idea diversa di movimento e di possesso.
Un viaggiatore non può essere un collezionista nel senso fisico del ternime: non può accumulare oggetti, cose, cimeli. Perché non saprebbe dove metterli. Chi si sposta non ha lo spazio per tenere tutto, chessò, tutti i libri che vorrebbe leggere, i vestiti che vorrebbe indossare, le cartoline ricevute o gli orologi a muro che tanto gli piacciono.
Ogni collezionista è per forza stanziale. 
Ma l'accumulo è una caratteristica dell'essere umano: mettere via cose, ammonticchiare oggetti o provviste per il futuro, lo facciamo tutti, lo fanno anche gli animali! Per due motivi: uno, come diceva il poeta Quinto Orazio Flacco nelle sue Satire: perché è più dolce attingere da un grande mucchio; due, perché sappiamo che l'inverno arriva, e arriva per tutti. Per cui sentiamo di doverci difendere accumulando cose e "riempiendo buche" reali e immaginarie con oggetti che ci fanno sentire, per qualche motivo, più al sicuro. 
Ma allora, che cosa collezionano il girovago, il viaggiatore, il giramondo?
Collezionano immagini, sensazioni, musiche. Collezionano sapori, racconti, colori. L'esserci stato e il volerci andare. La vita e la sua varietà, dipinta nei diversi orizzonti e tra le rughe di un volto, quella luce negli occhi che non si può rapire né toccare, e che non appartiene a nessuno se non alla felicità. 
Questo si riportano nella loro tana al ritorno - ché una tana l'abbiamo tutti! - oltre a qualche gioiello o tesoro: esperienza. 
Un po' come i clown che raccontava Heinrich Böll in Opinioni di un Clown:
- io sono un clown, e faccio collezione di attimi.

ECH ~  2 Novembre 2011, Istanbul 

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