Giornata di agitazione e protesta quella del 16 dicembre che vede in prima linea i professionisti del servizio sanitario, e i sindacati , in lotta contro “una sanità che va a pezzi” : saltano quindi, negli ospedali e nei presidi territoriali delle Asl, le attività programmate come gli interventi, le visite e gli esami diagnostici, mentre urgenze, visite programmate a pazienti terminali e prestazioni di assistenza domiciliare integrata restano garantite. Una protesta che chiama in causa anche la legge di stabilità e i cambi repentini di indirizzo su alcuni contenuti e disposizioni fondamentali, ma che non risolverebbero alcune criticità che sono alla base della scelta di fermare per 24 ore il settore. Secondo Anaoo-Assomed, per esempio, continuerebbero “a mancare certezze per le migliaia di assunzioni di medici, ed infermieri, annunciate in pompa magna, ed i relativi finanziamenti”. Le risposte insomma si esaurirebbero “nella possibilità per le Regioni, di procedere ad assunzioni di personale e stabilizzazione di precari, ma ad invarianza del tetto per la spesa del personale congelata al lontano 2004″. Tra i nodi della contestazione, figurava infatti il problema delle assunzioni di medici e infermiere, nell’ottica di un adeguamento per garantire il diritto al riposo, come da norme europee; problema da superar, come previsto da un emendamento, grazie al risparmio delle Regioni, che dovrebbero recuperare le risorse necessarie alle assunzioni, applicando riforme già previste in ottica di contenimento spese. Alle Regioni insomma spetta risparmiare ma uno dei problemi della sanità italiana, e dello sciopero, è anche quello delle disuguaglianze regionali, sintetizzato nel concetto di “regione che vai, sanità che trovi”. Tagli alle prestazioni, le prospettive per chi abbraccia la professione sanitaria, e più in generale il dibattito sullo stato dell’arte del settore, sono quindi al centro di una giornata che riguarderà medici ospedalieri e territoriali, gli specialisti ambulatoriali e i liberi professionisti, i medici veterinari del Snn, i dirigenti sanitari. Il 16 dicembre, quindi, proteste, manifestazioni e sit-in romano davanti al San Camillo, per una mobilitazione che, senza risposte, si preannuncia già in replica nel 2016. The post Perché il 16 dicembre scioperano i medici del servizio pubblico appeared first on Wired.
Perché il 16 dicembre scioperano i medici del servizio pubblico
Creato il 16 dicembre 2015 da Trescic @loredanagennaGiornata di agitazione e protesta quella del 16 dicembre che vede in prima linea i professionisti del servizio sanitario, e i sindacati , in lotta contro “una sanità che va a pezzi” : saltano quindi, negli ospedali e nei presidi territoriali delle Asl, le attività programmate come gli interventi, le visite e gli esami diagnostici, mentre urgenze, visite programmate a pazienti terminali e prestazioni di assistenza domiciliare integrata restano garantite. Una protesta che chiama in causa anche la legge di stabilità e i cambi repentini di indirizzo su alcuni contenuti e disposizioni fondamentali, ma che non risolverebbero alcune criticità che sono alla base della scelta di fermare per 24 ore il settore. Secondo Anaoo-Assomed, per esempio, continuerebbero “a mancare certezze per le migliaia di assunzioni di medici, ed infermieri, annunciate in pompa magna, ed i relativi finanziamenti”. Le risposte insomma si esaurirebbero “nella possibilità per le Regioni, di procedere ad assunzioni di personale e stabilizzazione di precari, ma ad invarianza del tetto per la spesa del personale congelata al lontano 2004″. Tra i nodi della contestazione, figurava infatti il problema delle assunzioni di medici e infermiere, nell’ottica di un adeguamento per garantire il diritto al riposo, come da norme europee; problema da superar, come previsto da un emendamento, grazie al risparmio delle Regioni, che dovrebbero recuperare le risorse necessarie alle assunzioni, applicando riforme già previste in ottica di contenimento spese. Alle Regioni insomma spetta risparmiare ma uno dei problemi della sanità italiana, e dello sciopero, è anche quello delle disuguaglianze regionali, sintetizzato nel concetto di “regione che vai, sanità che trovi”. Tagli alle prestazioni, le prospettive per chi abbraccia la professione sanitaria, e più in generale il dibattito sullo stato dell’arte del settore, sono quindi al centro di una giornata che riguarderà medici ospedalieri e territoriali, gli specialisti ambulatoriali e i liberi professionisti, i medici veterinari del Snn, i dirigenti sanitari. Il 16 dicembre, quindi, proteste, manifestazioni e sit-in romano davanti al San Camillo, per una mobilitazione che, senza risposte, si preannuncia già in replica nel 2016. The post Perché il 16 dicembre scioperano i medici del servizio pubblico appeared first on Wired.