
Il "sentimento declinista" attorno agli Stati Uniti, è forte e diffuso, avvalorato anche da una non sempre lucida gestione politica dell'Amministrazione Obama. Tuttavia secondo Molinari l'America vive periodicamente delle fasi cicliche - come quella che sta vivendo adesso - di ricostruzione e preparazione, che però alla fine la riportano sempre ad essere il motore di spinta, il riferimento, di tutte le altre democrazie del mondo.
Ci sono una decina di «percorsi», che possono farci capire come il destino del prossimo futuro, sia tutto targato "America": si va dalla sharing economy, alla information technology, e poi gli shale gas e l'indipendenza energetica, la democrazia digitale dei big data, la libertà (anche e soprattutto su internet), le guerre segrete e la supremazia strategica, il modello di società post-razziale e i grossi passi verso una riforma dell'immigrazione, il rispetto per le minoranze, per i gay, per i diritti civili, il lavoro di riorganizzazione urbanistica e la sfida sul clima.
Cose di cui in questo blog si è parlato spesso, anche sottolineando le incoerenze tra una non ottima Amministrazione (con un presidente completamente perfettibile), e la spinta forte, potente, continua, che arriva dal resto della società su tutti questi temi.
Insomma, anche per gli anni a venire, si potrà continuare tranquillamente a dire: "soffortillammericani!". (E i numeri del Pil, che cresce del 4,1% , sembrano già sottolinearlo).