Perché in Italia non nasce uno Steve Jobs o non arriva un Sergei Brin dalla Russia. La lezione degli Hacker italiani/spaghetti hacker do you remember?

Da Mirella
Risponde un utente a Zucconi di Repubblica: "Sono convinto che Apple, da quando Windows 3.1 ha fornito un ambiente di lavoro proponibile, sia più una fede religiosa che una scelta tecnica. Ma rispondo con un’altra domanda. Anche due. Perché in Italia negli anni settanta non esistevano associazioni come l’Homebrew Computer Club? Perché Gates a 13 anni, nel 1968, ebbe accesso ad un PDP-11, cosa che ancora dieci anni dopo era difficilissima in Italia?"

Avete presente quale ostracismo i giornalisti italiani opposero a Indymedia, criticata ogni giorno da tutti, destra e sinistra? Avete presente quale trattamento ha avuto un piccolo libro di un editore minore, "Mela Marcia", recensito online, ma ostracizzato dai media mainstream? Avete presente le visite della Polizia Postale agli italian hackmeeting?

Che fine ha fatto Olivetti, barattata con il salvataggio Fiat? Olivetrti ha inventato il primo Pc, ma venne ignorata e poi distrutta. Ecco perché non è nato in Italia Steve Jobs!

Esiste in Italia la meritocrazia? Nossignori.

Esiste in Italia un ascensore sociale che consente a un ragazzo adottato da una famiglia modesta, quasi povera, di farsi da sé come avvenne per Steve Jobs? Nossignori, e due.

Sergei Brin, che emigra dalla Russia alla California e fonda Google con un compagno di studi, che cosa avrebbe incontrato in Italia? La Lega Padana o i soldi per fondare Google con il compagno di corso Larry Page? Indovinate!

Avete infine presente chi èMassimo Marchiori, matematico e informatico, creatore del concetto di iperinformazione e del motore HyperSearch su cui si basa Google?

Dopo averci chiuso in faccia tutte le porte,
averci augurato l'ergastolo-a-doppia-mandata, averci considerato dei teppisti perché all'Hollywood preferivamo Breda-occupata o il Leonka ci chiedete pure perché dall'Italia vogliamo scappare? Beh, risparmiamoci almeno i convenevoli :)

A voi la nostra generazione, un po' arruffona, un po' da assalto-al-cielo, un po' vogliamo-tutto, un po' cialtrona, ruspante ma creativa, ha sempre fatto schifo. Lo avete scritto sui vostri giornali, lo avete sempre dimostrato in ogni convegno di sociologia.

Solo De Kerkhove, l'erede di Marshall MacLuhan, ci ha riabilitato. E qualche editore coraggioso. No, non abbiamo l'ambizione di aver abortito uno Steve Jobs. No, non saremmo mai stati dei Brin-Page. Ma forse, se non ci aveste sempre insultati - ostracizzati - messi nell'angolo come appestati-, forse, invece di diventare precari (anche per voi!) da mille-euro-al-mese, forse, avremmo potuto creare qualcosa di meglio del nostro precariato a vita. Felici e sfruttati 2.0, eh?

E ora ci venite pure a chiedere perché siamo (in)felici di essere sfruttati? Che coraggio! :)

Ecco perché in Italia non nasce uno Steve Jobs. Ma neanche un Bill Gates. E se nascesse, un novello Michelangelo 2.0 emigrerebbe. E avrebbe tutta la nostra solidarietà ahimè... Cervelli-in-fuga: brains on the run
, è il destino degli italiani che hanno voglia di farsi largo senza passare dai salottini. Dagli inner circles.

Rispose la grandissima Fernanda Pivano a un editore che voleva portarsela a letto: "O faccio la giornalista o la puttana... Due mestieri alla volta è troppo faticoso!".

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