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In qualche modo sembra che noialtri, il popolo, abbiamo smarrito il bandolo della matassa. Ci sono quattro motivi principali che ci stanno inducendo a rinunciare ai nostri diritti civili per i quali un tempo combattemmo duramente. Molti paesi occidentali - come la Gran Bretagna, la Francia, la Spagna gli Stati Uniti ed i Paesi Bassi - hanno sperimentato negli ultimi anni un aumento esponenziale della sorveglianza tecnologica e una netta riduzione delle facoltà di controllo parlamentare e giudiziario sulla polizia di stato ed i servizi segreti. Per esempio, sotto l'ex primo ministro britannico Tony Blair sono state approvate 45 leggi penali con la relativa creazione di 3000 nuovi reati penali. Lo scrittore britannico John Kampfer sostiene che negli ultimi dieci anni nel suo paese sono stati commessi più reati penali che in tutto il secolo precedente. La politica è stata legittimata dall'idea che un virus terroristico minacci gravemente l'intera società occidentale. Potrebbe anche esserci una qualche verità in tutto ciò; sta di fatto che la gravità del rischio è stata grossolanamente gonfiata. Eppure, spaventati dalla prospettiva non abbiamo avuto alcunché da ridire sulle misure proposte. Tale cambiamento culturale che sta avendo luogo in occidente verso un futuro più autoritario, non è un caso, né è frutto di contingenze incontrollabili e imprevedibili. È artificiale. Simili rivoluzioni hanno luogo solo se il potere, le aziende, gli esperti dei media e altre icone culturali sono in grado di trovare i simboli e le tecniche giuste per gestirle in modo ottimale. Questioni come il divieto di tortura, la possibilità di essere detenuti senza accusa (v. correlati), il diritto alla privacy e la libertà di parola nel dibattito pubblico continuano a essere ritoccate in favore del controllo esercitato dallo Stato. E tutti accettano questo cambiamento. O meglio, una certa opposizione esiste, ma manca di intensità. A cosa è dovuta questa assenza di opposizione popolare? 1) Il noto psicologo americano Abraham Maslow asserisce che vi sia qualcos'altro che stimola la nostra apatia. Il tempo libero ricopre una importanza fondamentale per il nostro benessere personale e mentale, quindi per il benessere della comunità nel suo insieme. Il tempo libero crea i presupposti affinché possano essere assunte decisioni più informate. Ebbene, attualmente il nostro tempo libero è sotto attacco. Trent'anni di stagnazione del reddito associato al costante aumento dei prezzi stanno facendo si che le persone debbano lottare per guadagnarsi da vivere, quindi che la maggior parte di noi abbia a disposizione minor tempo per la coltivazione del pensiero critico. 2) Un'altra causa sono le tecniche di lavaggio del cervello per fini propagandistici. Subito dopo il salvataggio bancario del 2008 il dibattito fu immediatamente riformulato in modo tale che il problema fosse spostato sulla spesa pubblica, anziché sulla assenza di regolamentazione del settore finanziario. Un messaggio ripetuto migliaia di volte come uno spot pubblicitario. La tecnica della ripetizione neutralizza il pensiero critico. Quindi, il propagandista nazista Joseph Goebels, aveva ragione quando asseriva che: "Se dici una bugia abbastanza grande e continui a ripeterla, la gente finisce sempre per crederci." (v. correlati) Molto tempo dopo la morte di Goebbels, la psicologia sperimentale scoprì che si tratti di una tendenza naturale degli esseri umani, quella di reagire più ricettivamente ad un messaggio ripetuto con costanza. E' chiamata Legge della Esposizione Semplice. Dovremmo interrogarci se queste tecniche ormai abusate siano salutari per il nostro benessere generale. 3) Inoltre, la psicologia ha appurato che la nostra facoltà di pensare in modo critico è fortemente limitata quando agiamo sotto stress. La gente spaventata tende a percepire la realtà attraverso un prisma di semplici risposte fondate sull'ottica binaria del giusto e dello sbagliato, ignorando ogni complessità. Insomma, quando siamo spaventati, siamo facilmente ingannabili. Il potere non può resistere alla tentazione di manipolare questo meccanismo psichico - ad esempio quando inizia una guerra facendo leva sulla paura, senza addurre alcuna seria prova circa la sua legittimità. 4) Qualcuno avrebbe potuto pensare che i media main-stream in ossequio al ruolo che legittima la loro esistenza, avrebbero smascherato l'imbroglio. Tuttavia attualmente la maggior parte dei media (di proprietà privata), non fanno che prestarsi come diffusori della voce dei manipolatori. Come risultato l'informazione alternativa e le voci discordi sono sotto-rappresentate nel panorama culturale, altro elemento che rende ancora più difficile assumere decisioni ben informate. E - considerando che l'informazione è sempre diretta ad un vasto pubblico - si nota anche la scomparsa lenta ma costante della linea di demarcazione tra informazione e intrattenimento. L'accademico americano Daniel Hallin sostiene che il tempo medio quotidiano di critica verso la politica nei mass media si è ridotto da 40 secondi del 1960 a 10 secondi nel 1988. Hallin è convinto che la vittima più danneggiata da questo processo ancora in corso è l'attenzione verso i problemi sociali. Ciò si traduce nelle cosiddette notizie 'amichevoli' - notizie in cui i politici puntano tutto sulla ricerca del consenso, piuttosto che sul realismo e la ragionevolezza. Ecco un ulteriore fattore di alienazione dalla realtà. Considerati nel loro insieme, la soppressione del tempo libero, la ripetizione dei concetti, la induzione alla paura e la trasformazione dei nostri media da cani da guardia in cagnetti da compagnia hanno creato una situazione in cui il nostro impegno per il bene comune tende a dissolversi lentamente in un oceano di rumore, distrazione e disinformazione. Nel frattempo, l'ambiente sociale che politici, grandi industrie e mass media stanno costruendo produce ansie e illusioni al fine di realizzare profitti o vantaggi politici. Queste forze sociali agiscono congiuntamente come una forza gravitazionale per il governo e la de-responsabilizzazione. Vale a dire che drenano la forza e la volontà della gente a contribuire al mantenimento di un ambiente democratico e psichicamente sano. Thomas Jefferson disse che ogni governo dovrebbe temere il potere del popolo. A questo proposito l'apatia con cui il popolo ha reagito alle rivelazioni di Snowden è una impietosa dimostrazione dello stato in cui versano gli individui odierni. Probabilmente la domanda fondamentale da porsi oggi è se la struttura di potere sarà in grado di proseguire l'oscuramento di tali chiare violazioni dei diritti umani o se prima o poi l'inganno diventerà talmente evidente che nessuno potrà più ignorarlo. In altri termini: in futuro il re nudo sarà spodestato o al contrario ci attende una forma avanzata di autoritarismo? Diteci il vostro punto di vista. Fonte: www.globalresearch.ca www.anticorpi.info
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