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Perchè la teoria quantitativa della moneta non funziona ?

Da Investireoggisicuro

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Partendo dal presupposto che l'identità che sta alla base di questa teoria non è in discussione,di seguito riportiamo l'identità, poi andremo ad interpretare il comportamento dei termini che la compongono.

P*T = M*V

P(prezzi)

T(PIL reale)

M(massa monetaria)

V(velocità di circolazione della moneta)

Da questa identità (poco interessante di per sè) si diramano le varie interpretazioni (scuole economiche) riguardo a quali di questi valori siano o meno costanti (nel breve/medio periodo) e come eventualmente cambino.

Secondo la scuola di Fischer, V e T sono costanti (nel breve-medio periodo), e pertanto, l’unica variabile in grado di influenzare P(i prezzi) è M (massa monetaria).

Ora, la stampa massiccia di denaro che la FED ha applicato a partire dal crack del 2008, avrebbero dovuto (secondo questa interpretazione) fare alzare in maniera drastica i prezzi (come i terroristi dell’inflazione andavano profetizzando).

Di seguito un grafico che mostra come non ci sia stata praticamente alcuna correlazione tra crescita di M e crescita di P:

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E’ evidente che qualcosa non va in questa interpretazione:

V non è costante, pertanto, se un aumento della quantità di moneta in circolazione viene compensato da una diminuzione di V, i prezzi non cambiano.

V (se ci si riflette anche in termini soggettivi) :

ogni lavoratore/consumatore/risparmiatore non è un “robot”, e in funzione di come vede il proprio futuro, la propria salute, il proprio lavoro e la propria famiglia, andrà a variare sensibilmente la propria propensione al consumo/risparmio, incidendo così su V (velocità di circolazione della moneta) e quindi su P.

 

A questo bisogna aggiungere che gran parte della liquidità introdotta nel sistema bancario (dopo il crack del 2008), è ancora "in pancia" alle banche (le quali non fidandosi delle imprese/famiglie, non fanno circolare la moneta).

 

Ma allora, il grafico sopra ci dice ancora di più, ci dice che (essendo P rimasta praticamente costante a fronte di un sensibile aumento di M) la velocità di circolazione della moneta è crollata.

Questo è il risultato di una crescente sfiducia da parte sia del sistema bancario che dei consumatori, e di un crescente livello di disoccupazione (che è andato a variare anche T).

 


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