Vi siete ricoperti ogni parte del vostro corpo con spray e pomate, ogni angolo della vostra stanza è protetto dall’azione di repellenti anti-zanzara, fornellini elettrici, candele e citronelle, ma, nonostante ogni accorgimento possibile, il mattino dopo la puntura di zanzara è lì sul braccio a darvi il consueto tormento.
Secondo gli esperti tutte le tattiche di prevenzione che possono essere messe in campo risultano per lo più inutili contro le zanzare, perchè nell’inevitabile duello d’estate la nostra sconfitta è provata scientificamente. E’ impossibile sfuggire alle punture di zanzara: è questa la conclusione di uno studio condotto presso il California Institute of Technology e pubblicato sulla rivista Current Biology. Ma perchè se le zanzare ci attaccano non c’è possibilità di salvarsi? Perchè la scelta delle vittime da parte degli insetti viene realizzata mediante l’ausilio di segnali ben precisi che riguardano la stimolazione visiva, olfattiva e termica. E’ la somma di questi tre fattori a determinare la selezione dell’obiettivo migliore che, quindi, avrà realmente poche possibilità per difendersi. Per comprendere quali sono i meccanismi di attacco delle zanzare i ricercatori hanno studiato il compartamento degli insetti all’interno di un tunnel creato in laboratorio. Dallo studio è emerso che il primo fattore che attira le zanzare è l’anidride carbonica (rilasciata dal respiro del soggetto) e che la zanzara riesce a percepire fino ad una distanza di 50 metri. A supporto del primo contatto olfattivo c’è la rilevazione della vista che permette alle zanzare di individuare una preda fino a 15 metri di distanza. Infine, è il segnale termico che determina la reale vicinanza all’obiettivo individuandolo ad una distanza di circa un metro. E’ per questo, quindi, che anche cercando di sopprimere uno dei tre “radar” utilizzati dalle zanzare, come ad esempio evitando di respirare, gli altri due sensori consentirebbero comunque all’insetto di rintracciare la sua preda e sferrare l’attacco.
- Ricerca di: California Institute of Technology
- Pubblicata su: Current Biology
- Conclusione: L’attacco delle zanzare verso un soggeto si basa sull’utilizzo di tre segnali complementari