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I sindacati proclamano lo sciopero, io mi domando, ma a che serve?Le modalità offensive non possono comprendere le solite metodologie anteguerra, dove in un mondo che va alla velocità della luce, ci si affida ad un atto preventivamente annuciato che oltretutto fa comodo alle padronanze che gongolano al risparmio di una o più giornate lavorative. Risoluzioni serie ed efficaci dovrebbero avere connotati duraturi nel tempo e nello spazio. Spostare ad esempio drasticamente uno o più consumi per creare ondate di "panico" economico. La vecchia soluzione della chiusura dei conti correnti bancari non è stata mai presa in considerazione, oppure la rinuncia alla comodità della macchina per lunghi periodi, o alle sigarette, o hai gratta e vinci e giochi affini, ma l'apoteosi, quella che considero la madre di tutte le "battaglie" che rivolterebbe gli equilibri della vecchia Europa, tanto famelica quanto sopita...volete sapere qual'è? Fate uno sforzo, in quanti si sono mobilitati ed indignati per qualche giornata di astinenza? In quanti non riescono a sopravvivere discutendone in ufficio, al bar o al supermercato? Non avete ancora capito? Un Imperatore Romano (non ricordo quale) in un momento di impopolarità e dissesto economico, indisse 100 giorni di giochi per imbonire la popolazione in fermento, donò loro sangue e divertimento, sanando di fatto le sue e le difficoltà dell'Impero stesso...oggi il CALCIO è di fatto uno degli imbonitori naturali. Una sola settimana di non presenza sugli spalti e una rinucia alle reti televisive a loro affiliate creerebbe una ondata di panico social-economica senza precedenti. Feci un post tempo fa dove mi chiedevo (sono sempre un interrogativo) come si possano conciliare delle evidenti difformità di ragionamento, eppure queste difformità sono così palesi che rimango basito. Ritorno a fare domande per appagare la curiosità...ma alla soglia degli anta conosco già la risposta questa volta....e voi?