Ritorno da un viaggio meraviglioso per conto di Maggie in Israele e Palestina, e mi scopro ancora più soddisfatta di lavorare per questo brand che sta veramente rivoluzionando l’impostazione della comunicazione di settore.
Tutto è partito dalla foto di lancio della campagna: quattro donne fotografate di spalle, con una banda rossa a coprirne le terga citando il pay-off della campagna “Women will save the world”.
Come a dire: per salvare il mondo non serve mostrare le chiappe, né tantomeno per essere donna, meno ancora per essere moda (Revolution n. 1).
Poi c’è stato il contest per trovare la blogger che avrebbe scritto delle donne che salvano il mondo: una blogger pagata (PA-GA-TA) per creare contenuti di qualità. (Revolution n. 2 and n.3).
E oggi abbiamo finalmente il vincitore del video-contest lanciato da Maggie: di nuovo, un lavoro creativo pagato (2.500 euro al vincitore), abitudine non certo diffusa in Italia. In più, i Chicken McFrame Production vincono con un video strepitoso, dove è una donna matura, una nonnina, a raccontarci della fantasia delle donne, dei sogni e dei colori che abitano dentro di noi.
In un mondo come il nostro, dominato dai media che hanno epurato le donne mature, messo al bando le loro rughe e i loro capelli bianchi cancellandole dall’immaginario della bellezza, una casa di moda affida il suo messaggio ad una nonna ancora piena di cose da dire (Revolution n. 4) e che ha ancora una faccia sua: nessun burqa di plastica.
Sono molto orgogliosa di lavorare per Maggie, davvero. Perchè le rivoluzioni (anche quelle culturali) si fanno coi fatti.