Premessa: scrivo questo post in un periodo della mia vita - che si ripete tutti gli anni e si chiama inverno- in cui il mio umore è critico su qualsiasi cosa si trovi distante dall’equatore.
Detto ciò.. Giorni fa sono stata scelta per rispondere ad alcune domande nel blog Sogno Australiano.
Siccome mi sono piaciute le domande ho deciso che le userò come ispirazione per questo post, anche se non proseguirò il gioco in questo momento -ho già in mente di nominare diversi blog che sto raccogliendo per il Versatile blogger award
-Me ne sono andata dall’Italia nel 2008, spinta dalla voglia di libertà, e se tornassi indietro lo rifarei ma con una differenza.. Lo rifarei prima!! Ho scelto il Kenya per una serie di motivi e coincidenze, e sono felicissima di averlo fatto. Detto questo però devo anche dirvi che dopo un po’ mi sentivo in trappola anche li..In una sorta di gabbia dorata senza confini, tutto splendido ma tutto così distante, e la mia voglia di conoscere ed esplorare il nuovo è tornata anche dopo qualche anno di vita in Kenya.
In Olanda poi ci sono capitata tra il “per caso” e il “per forza”, essendo questo paese di dimensioni ridotte (quindi ideale per iniziare una ricerca di lavoro su tutto il territorio) con diverse aziende multinazionali che ricercano personale internazionale, con un tasso di crisi piuttosto basso (almeno nel 2012) e che rientra negli accordi Schengen.
Però il mio sogno era un’altro. Eh si. Era l’Australia la mia meta..era li che avevamo pianificato di andare..impresa sfumata per l’arrivo di babyricciolina.
A tutt’oggi comunque penso un giorno sì e uno no a quali altri paesi nel globo ci possano accogliere in futuro, perché una parte di me non si rassegnerà mai a stare sempre nello stesso paese e per di più umido! Dove mi vedo tra cinque anni? Non lo so, è un tempo troppo lungo ma non qui forse.
Me ne sono andata dall’Italia perché non ne potevo più dell’atteggiamento lamentoso italiano, dei telegiornali e della cronaca nera, di essere oppressa dal sistema e di non sentirmi libera. Ma se incontro italiani all’estero a volte mi sento patriottica e istintivamente lego con loro, dall’altro posso allo stesso modo rifuggirne..tutto dipende dal soggetto che incontro!
Per noi italiani una cosa è fondamentale quando partiamo o tanto più emigriamo: la questione cibo! Io sono di bocca buona, davvero, e ovunque vado quando viaggio mangio solo cibo locale e per carità a portarmi in un ristorante italiano! Ma da emigrata in Olanda posso dire che il cibo più buono qui sia la Oliebollen, ovvero una frittellona untissima del periodo natalizio. E questa la dice tutta sul cibo olandese!
Quando ho deciso di andarmene dall’Italia la prima volta non sapevo che dopo un po’ ti viene anche voglia di tornarci. Ma ti viene voglia di tornare per una vacanza, lunga o breve che sia, e poi spesso ti rendi conto che sarà sempre casa tua, dove hai gli affetti e i ricordi più cari, ma tu ormai non gli appartieni più. Tu emigrato, sei cambiato e quel posto probabilmente ora ti va davvero troppo stretto.
Comunque non è che uno può prendere la decisione di lasciare casa sua così di punto in bianco..Credo che bisogna sentirselo dentro, avere lo spirito nomade o una grande spinta che ci porti a volere il cambiamento e quindi ad accettarlo.
Non sapremo mai che cosa ci aspetterà la fuori, possiamo programmare e studiare tutto nei minimi dettagli ma la realtà alla fine è un’altra cosa. Io credo che ognuno debba fare ciò che più si sente e che lo fa felice, che sia in Italia o all’estero è uguale. La felicità sta solo dentro di noi!!
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