Ho deciso di candidarmi alle elezioni amministrative come capolista della lista che sostiene Rosalba Colombo al Comune di Arcore. E’ la mia quarta esperienza elettorale, e la affronto con un nuovo entusiasmo. Rosalba ha raccolto attorno a sé tutto il centrosinistra ed è una eccellente candidata, forte e decisa, sera e gioiosa, piena di esperienza politica ma anche entusiasta come una neofita. Ho deciso di candidarmi perché la mia vita professionale mi ha dato tanto, tante soddisfazioni e tante emozioni, la possibilità di studiare le cose che amo e di stare con i giovani a lezione; credo sia giusto, per chi come me ha avuto il privilegio di potersi occupare di ciò che amava, restituire qualcosa alla società, e soprattutto agli ultimi, ai deboli, agli esclusi. Una restituzione che ho sempre in parte fatto attraverso le esperienze di volontariato ma che ora voglio fare attraverso la politica. Se dovessimo vincere le elezioni mi impegno ad assumermi gli eventuali incarichi che mi saranno dati con rigore ma soprattutto con gioia ed entusiasmo: troppo spesso sentiamo dire che la politica è sporca, è brutta, è un mestiere come un altro. Per me la politica è soprattutto servizio: è mettere a disposizione degli altri, in modo del tutto gratuito, le proprie competenze ed esperienze. Le mie riguardano la cultura, la scuola, lo sport: mi sembrano elementi fondamentali, troppo spesso trascurati, per una vita civile in qualunque città. Arcore è una città piena di cultura, come tutte le città e i paesi di questa Italia che può ancora, come nel Rinascimento, insegnare cultura al mondo; occorre che questa cultura sia scovata, valorizzata, provocata. Il compito di un amministratore non è imporre cultura alla città ma ascoltare la cultura che questa già esprime. Ho passato 39 anni dei miei 45 a scuola, come scolaro, studente, docente: non posso che essere il primo tifoso della scuola, e credo che questo sia il compito dell’Amministrazione: tifare per la scuola, schierarsi di fianco ad essa, considerarla come un’alleata per la crescita serena dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze. Non sono nato ad Arcore, ma ho scelto Arcore, insieme a Gabriella, per far nascere i nostri figli. Arcore è la loro città, la città del loro futuro. Spero di poter fare in modo che questo futuro sia pieno di gioia. Che per mè è anche e soprattutto la gioia del pensare.
Ho deciso di candidarmi alle elezioni amministrative come capolista della lista che sostiene Rosalba Colombo al Comune di Arcore. E’ la mia quarta esperienza elettorale, e la affronto con un nuovo entusiasmo. Rosalba ha raccolto attorno a sé tutto il centrosinistra ed è una eccellente candidata, forte e decisa, sera e gioiosa, piena di esperienza politica ma anche entusiasta come una neofita. Ho deciso di candidarmi perché la mia vita professionale mi ha dato tanto, tante soddisfazioni e tante emozioni, la possibilità di studiare le cose che amo e di stare con i giovani a lezione; credo sia giusto, per chi come me ha avuto il privilegio di potersi occupare di ciò che amava, restituire qualcosa alla società, e soprattutto agli ultimi, ai deboli, agli esclusi. Una restituzione che ho sempre in parte fatto attraverso le esperienze di volontariato ma che ora voglio fare attraverso la politica. Se dovessimo vincere le elezioni mi impegno ad assumermi gli eventuali incarichi che mi saranno dati con rigore ma soprattutto con gioia ed entusiasmo: troppo spesso sentiamo dire che la politica è sporca, è brutta, è un mestiere come un altro. Per me la politica è soprattutto servizio: è mettere a disposizione degli altri, in modo del tutto gratuito, le proprie competenze ed esperienze. Le mie riguardano la cultura, la scuola, lo sport: mi sembrano elementi fondamentali, troppo spesso trascurati, per una vita civile in qualunque città. Arcore è una città piena di cultura, come tutte le città e i paesi di questa Italia che può ancora, come nel Rinascimento, insegnare cultura al mondo; occorre che questa cultura sia scovata, valorizzata, provocata. Il compito di un amministratore non è imporre cultura alla città ma ascoltare la cultura che questa già esprime. Ho passato 39 anni dei miei 45 a scuola, come scolaro, studente, docente: non posso che essere il primo tifoso della scuola, e credo che questo sia il compito dell’Amministrazione: tifare per la scuola, schierarsi di fianco ad essa, considerarla come un’alleata per la crescita serena dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze. Non sono nato ad Arcore, ma ho scelto Arcore, insieme a Gabriella, per far nascere i nostri figli. Arcore è la loro città, la città del loro futuro. Spero di poter fare in modo che questo futuro sia pieno di gioia. Che per mè è anche e soprattutto la gioia del pensare.
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