Perché noi liberi pensatori non vogliamo l'islam

Creato il 18 aprile 2013 da Dragor

 

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   E ALMENO FOSSERO soltanto i quattro scalmanati della fotografia (per la cronaca, ci vogliono impiccare). Le mie figlie si stanno dando daffare per scodellare marmocchi in tutta Europa e non vorrei che i miei nipoti facessero una brutta fine in un’Europa dove, secondo le proiezioni, nel 2050 l’islam sarà la religione maggioritaria. Per questo motivo, se non altro, non voglio che l’Europa diventi come l’Iran, l’Arabia Saudita , Gaza, la Somalia, il Sudan, il Bangladesh, l’Indonesia, la Siria dopo la probabile vittoria degli islamisti, dove i liberi pensatori sono istituzionalmente sgozzati, impiccati, lapidati, torturati o nel migliore dei casi imprigionati. E nemmeno come la Tunisia o l’Egitto dove i liberi pensatori finiscono in galera quando non sono assassinati, dove i laici sono costretti a combattere nelle strade contro l’islam per salvare una parvenza di diritti umani, dove si perseguitano perfino i blogger atei. E nemmeno come la Turchia, un ex paese laico dove in spregio alla lezione di Ataturk si è condannato a 10  mesi di galera il pianista Fazil Say per avere detto che l’islam fa schifo (una sacrosanta verità, perché non abbiamo il diritto di dirla?).   

   PURTROPPO I PRODROMI ci sono tutti. Ho visto con i miei occhi Malmö messa a ferro e fuoco dagli islamici che reclamavano la sharia, le rivolte nella banlieue di Copenaghen, i quartieri di Londra dominati dalla sharia, le banlieues francesi dove le ragazze non possono circolare con la gonna, dove si mutilano le bambine, dove si praticano matrimoni forzati spesso con minorenni. So quanta gente debba nascondersi o circolare con una scorta armata per avere parlato male dell’islam. Conosco le pressioni delle associazioni musulmane per islamizzare l’Europa ogni giorno di più: piscine separate per uomini e donne, classi separate e cucina halal nella scuola pubblica, assimilazione alla bestemmia di ogni critica all’islam e conseguente punizione, il primo passo verso la condanna dei liberi pensatori.   

   EPPURE MI OSTINO a volere che nell’Europa del futuro si possa fieramente proclamare «sono un libero pensatore» non soltanto senza essere sgozzati, lapidati, impiccati o bruciati dagli alfieri del pensiero unico come succedeva fino a non molto tempo fa grazie ai seguaci dell’altra grande «religione d’amore», ma ricevendo inchini, sorrisi, applausi e magari una meravigliosa standing ovation. Questa è l’Europa che vorrei per i miei nipoti.

Dragor

   L’Unione degli Atei e Razionalisti Italiani (UAAR) invita a firmare questa petizione per difendere il più sacro di tutti i diritti : la libertà di pensiero.


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