Magazine Diario personale

Perchè non moriremo democristiani.

Creato il 01 febbraio 2015 da Cristiana

dc4Racconta mia madre che quando ero piccola e in TV si nominava la Democrazia Cristiana io mi avvicinavo con il dito puntato verso lo schermo dicendo: “Ma questi che vogliono da me?”. Sono cresciuta in una famiglia per la maggior parte cattolica che aveva avuto negli anni 50 e 60 difficoltà a spiegare il perché e il come mai i parenti di un pericolosissimo dirigente del PCI andassero a Messa, una famiglia molto probabilmente simile a tante altre che votavano PCI e andavano a messa senza che questo fosse un problema. Quando morì Mario Alicata nel 1966, che pure si professava ateo, alcuni frati incisero un disco per lui, e questo raccontava di un dialogo sommerso che superficialmente sembrava non esistere. Mio padre, molto dopo del 1966, a dire il vero si mise ad un certo punto a votare il PSI di Pertini e smise con l’arrivo di Craxi che ha sempre detestato.

Oggi mi fanno sorridere i post, gli stati di FB che “Sì, poteva andare peggio di Mattarella, ma siamo sempre lì, ahimé, moriremo democristiani.”

Sulla DC c’è un sacco di confusione (anche sul PCI se è per questo). Perché se mai c’è stato in Italia un partito della nazione quello fu la DC dove convivevano ex fascisti (nel senso di gente che durante il fascismo era stata fascista e che alla fine del fascismo si reintegrò nel sistema) e gente che aveva fatto la resistenza.

Il momento storico non consentiva alcuna dialettica. Da una parte il MSI, dall’altra il PCI, la guerra fredda e tutto quello che sappiamo. La caduta del Muro di Berlino non ha comportato solo l’ammissione (a volte obtorto collo) dei blocchi di sinistra occidentali della propria identità più socialdemocratica che comunista, ma ha sgretolato anche l’esigenza di un partito della nazione che facesse da “muro” al comunismo filosovietico. Ma questo la DC e il PCI di Moro e Berlinguer lo avevano già in pancia. Lo avevano già in pancia anche la DC di Mattarella (nel senso di Piersanti) e il PCI di La Torre. La mafia, la legalità, la guerra alla corruzione erano una questione non ideologica, non di parte, ma degli onesti. C’è stata una parte della DC siciliana collusa con la mafia e una parte no. Dire Mattarella e pensare Andreotti è un errore storico. E non è un caso che Buttiglione andò con Berlusconi e Mattarella fondò l’Ulivo. Come sarebbe da stupidi non notare che la cultura comunista ha portato spesso i dirigenti PCI e PDS e DS (e di quelli del PD provenienti da lì) a fare scelte reazionarie, mentre gli ex DC forse perché provenivano da una cultura più liquida hanno a volte stupito per flessibilità (vedere alla voce divorzio per esempio).

Nello stesso modo è un errore pensare che Renzi abbia in testa di rifondare una specie di DC 2.0*. Il senso profondo della legge elettorale già approvata al Senato, va nella direzione completamente opposta. In un sistema democratico basato su due o tre partiti grandi per vincere devi fare bene quando governi, non avere qualche deputato per ricattare il governo. E’ un cambio drastico di mentalità che non ha a che fare con le categorie del secolo scorso pre-murodiberlino, che forse tentano di far assomigliare il nostro paese più ad un paese anglosassone che ad uno del sud del mediterraneo. La governabilità genera alternanza perché definisce responsabilità e costringe al confronto con gli elettori ogni volta che si vota.

Più democrazia di così si muore. E finalmente, forse, non democristiani.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :