Ecco l’articolo con cui mi bannerete per sempre dai vostri preferiti. Pazienza.
Fin da giovane mi sono sempre chiesto: ma a cosa servono queste marce?
Le risposte che mi sono dato non sono mai tra quelle simpatiche. Ma allora cosa vuol dire che sono una persona insensibile ed egoista? Oppure peggio, che sono favorevole alle guerre?
No. Vuol dire che ragiono semplicemente in modo differente dalla maggioranza, tutto qui. Migliore non saprei ma differente senz’altro sì.
Riflettiamo, pagare una quota e poi prendere un pullman per andare in un luogo di fama a portare a spasso dei cartelloni con scritto sopra che vogliamo la pace e che siamo contro la guerra a chi serve? Esattamente contro cosa stiamo protestando? Ad oggi non ho risposte esaurienti se non una montagna di banalità precotte e ritrite da altri.
A chi sono indirizzate queste manifestazioni? A cosa e a chi servono? Ogni volta che cerco risposte esaurienti a questi interrogativi trovo solo concetti scolastici fitti e rifritti se poi si aggiunge che queste giornate non hanno mai dato luogo a nessuna vera, reale decisione di rilievo a favore della pace o contro la continuazione di una qualsiasi guerra… come fare per evitare di giungere alla conclusione che sono solo delle domeniche buttate lì perchè non c’era niente di meglio da fare?
Mi spiace se qualcuno si è offeso, vorrei tanto essere smentito da FATTI e non da altre montagne di parole sterili.
Preferisco di gran lunga quello che mi dice dato che sta arrivando l’autunno e prima che faccia troppo freddo questa marcia gli servirà per godere di un giretto con gli amici. Onesto e non criticabile. Perfetto.
Ma tutti gli altri? Perchè si tratta di parecchie migliaia di persone! Ma cosa vuol dire marciare per la pace in un paese come il nostro che non è appunto in guerra con nessuno?
Non me ne vogliate ma non ho un buon parere su queste iniziative e ancora meno le stimo per una loro supposta utilità.
Per farla breve le queste marcie secondo me, sono un grande esempio di auto – populismo.
Cioè la gente che sfila mi sta dicendo che le guerre sono cattive e contro natura mentre invece vivere nella pace è la giusta e desiderabile direzione.
Ok e allora? Vuol dire che se marciamo in tanti qualche governante (o qualche divinità) diventerà “più buono” e magari deciderà di fare meno guerre o di fermarne una in atto? Mai visto e mi sa tanto che non funziona così.
Seconda ipotesi: serve a creare una coscienza di gruppo nei partecipanti in modo da sentirsi tutti uniti contro tutte le guerre presenti e future? Carino come concetto ma a quanto pare leggendo i giornali e i libri di storia, non mi pare sia mai successo che queste abbiano fermato anche il più piccolo conflitto. State pensando alle proteste nord americane negli anni ’60 contro la guerra nel Vietnam? Ma quelle erano appunto contro UNA guerra ben specifica e alcune persone che protestavano hanno preso tante botte sulla loro pelle perchè si erano schierati contro il volere del loro stesso governo, essi pagarono in prima persona e sulla loro pelle le loro opinioni. Non mi pare siano paragonabili con questi movimenti italiani di oggi (2011) e anche lo troverei logicamente scorretto.
Ipotesi Religiosa: le marce della pace sono intese da chi le organizza e da quelli che vi partecipano come delle grandi ‘ preghiere d’insieme ‘ che servono ad aggregare istanze spirituali prima ancora che fattuali. Ecco, se così fosse allora mi sta bene. Nell’ambito del rispetto che ho per tutte le religioni non ho nulla da ridire. Ovviamente dato che non seguo quel tipo di religioni ho ancora un motivo più chiaro per non partecipare. Ma questa sarebbe proprio una mia scelta personale.
Una Considerazione a Margine
In Italia ci sono parecchie industrie come è noto e tra queste ci sono anche fabbriche di armi e fin qui niente di notevole.
Quanti di voi sanno che c’è un’industria che si chiama O** M***** che per moltissimi anni ha prodotto migliaia (milioni?) di mine antiuomo che per anni ha venduto all’estero? [ndA: questi ordigni sono oggetti di piccole dimensioni che sotterrati esplodono alla minima pressione].
Da qualche parte in rete troverete alcune statistiche delle migliaia e migliaia di morti e feriti mutilati a vita verificatesi grazie a queste ‘armi’. Certo da più di una decina d’anni non le fabbrica più grazie allo scandalo che era emerso.
Perchè non si va a marciare davanti a quelle fabbriche o sotto le case dei loro azionisti magari spaccando qualche vetro?
Poi, altra questione che mi sta particolarmente scomoda: gli operai, i tecnici e gli ingegnieri che li lavorano cosa pensano quando progettavano, costruivano o assemblavano queste mine? Forse pensavano di essere degli ‘operatori di pace’ con un compito sgradevole ma necessario? Oppure pensavano a quanto vicine erano le loro ferie?
Queste persone che lavorano in questi luoghi sono persone a favore della pace? Sono quelli che prendono un pulman si mettono un berrettino giallo in testa e poi sfilano sotto il sole per far ‘sentire la loro voce contro tutte le guerre’?
E cosa dovremmo dire a benjamin del Corno d’Africa che ha sette anni ed è senza gambe e vivrà stabile su una tavola di legno con delle rotelline? Cosa dovremmo spiegare di quel signore che durante la settimana è alla catena di montaggio per le mine e alla domenica è un fervente pacifista? Dovremmo dirgli che tutto il mondo è paese e spiegargli che c’è una famiglia da mantenere e un mutuo da pagare? Fatelo voi.
Perchè invece di protestare genericamente ‘contro tutte le guerre’ non cominciamo a rompere veramente qui, in casa nostra, il paniere a chi le guerre le rende possibili? Ah! Mi dite che non si può fare perchè altrimenti non avremmo un fronte pacifista così compatto e numeroso? E quindi dovrei pure sostenervi?
Spero di essere stato molto antipatico e indisponente. Chi trovasse questo articolo insultante e me lo comunicasse qui nel blog mi farà felice anche solo per un attimo.
[articolo... in fase di finitura]