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Perché non passa il decreto anticorruzione? Chiedetelo a Ruby

Creato il 02 ottobre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Perché non passa il decreto anticorruzione? Chiedetelo a Ruby.
Alla fine ci siamo decisi e lo abbiamo fatto. Abbiamo firmato l’appello di Repubblica per accelerare l’iter dell’approvazione del decreto anticorruzione che, come si può facilmente immaginare, è uno degli aspetti che frena gli investimenti stranieri in Italia oltre che essere una vergogna che manco il Burundi. Ieri, lo stesso presidente del Senato, Renato Schifani, ha solennemente annunciato che: “Farò di tutto per abbreviare i tempi del lavoro della commissione e portare il decreto in aula per l’approvazione”. Non aveva finito di dirlo che alcuni senatori, nella fattispecie il duo pidiellino Montagna-Galloni, un po’ come Mogol-Battisti, hanno presentato tre emendamenti per far saltare il processo Ruby. Si deve sapere che,pur essendo entrato nel cono d’ombra della disinformatio, presumibilmente a dicembre ci sarà la sentenza di primo grado che dovrebbe condannare Berluspony per concussione e induzione alla prostituzione, anche minorile. Ora, presentarsi alle elezioni con un marchio simile e vincere sarebbe davvero un’infamia, ma per gli italiani tutti, mica solo per la giurisprudenza e l’etica. In poche parole, cosa stanno tentando di fare i maggiordomi del Cavaliere? È presto detto, allo stato attuale (articolo 317 del codice penale), la concussione c’è nel momento in cui “il pubblico ufficiale o l’incaricato di servizio pubblico, abusa delle sue qualità o dei suoi poteri per costringere o indurre a dare o promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità”. Scopo degli emendamenti è quello di ridurre la concussione a un mero fatto patrimoniale, il che significa che siccome Ruby non ha pagato Silvio per andarci a letto, vuol dire che tutto si riduce a un fatto di donazione di topa e tutti sanno che la topa non è paragonabile a una mazzetta di euro, anche se...Riassumendo, se Silvio avesse preso soldi, allora il processo avrebbe avuto ragione di esistere, ma siccome si è preso solo una parte anatomica, il tribunale non è abilitato a decidere un’amata minchia (è il caso di dirlo). Pare che questo incubo non debba finire. A volte ci sembra di vivere sempre in un paese dove gli interessi di uno contano infinitamente più di quelli della collettività. E se questo fatto si è verificato per vent’anni, non si capisce la ragione per cui debba continuare a perpetrarsi in eterno. La fregatura è che se si dovesse andare al voto di fiducia, siamo convinti che l’Udc e la Lega voterebbero contro, perché per loro anche la corruzione è un fatto di coscienza. Vero Trota? Vero Totò (Cuffaro)?


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