Credo sia una delle frasi che da bambina, ho sentito più spesso ripetere da mia madre assieme a "Siediti composta". Mi sono sempre chiesta le ragioni di questa regola: ho provato a cercare qua e là senza trovare una spiegazione univoca. Ce ne sono almeno quattro, le quali, concentrate assieme, riescono ad essere convincenti...ditemi se siete d'accordo!
Spiegazione numero uno ovvero la soluzione "fisica": sedendo con i gomiti sul tavolo la colonna vertebrale superiore si piega in avanti e le costole piegate verso l'interno vanno a comprimere lo stomaco che proprio durante il pasto comincia a risvegliarsi in funzione del duro lavoro che lo attende.
Spiegazione numero due ovvero la soluzione "comoda" o "storica": la scena è la stessa descritta nel post sulle posate, a tavola per sedere e mangiare tutti comodamente, è sicuramente appropriato non invadere lo spazio del vicino. I gomiti aggrappati alla tovaglia o sventolati con l'apertura alare di un anatra tagliando le pietanze, non sono propriamente sinonimo di "stretto". Qui c'è anche una ragione storica: in passato si usava sedere tutti su un solo lato del tavolo,tutti vicinissimi, i lauti banchetti devono essere stati di una scomodità incredibile!
Spiegazione numero tre, ovvero la soluzione "artistica": nell' Ultima Cena di Leonardo da Vinci l'unico degli apostoli a non sedere "corretto" è Giuda che appunto appoggia il gomito sulla tovaglia. Un segnale per gli amanti del galateo o semplicemente una scelta stilistica per sottolineare lo sgomento alle parole di Gesù sul tradimento? In ogni caso, vorreste mai apparire come il traditore?
Spiegazione numero quattro, la "psicologica": appoggiare i gomiti sul tavolo trasmette insicurezza agli astanti.
L'eccezione che conferma la regola infine, è permessa una volta solo l'anno, a chi celebra la Pasqua Ebraica: non rispettare il galateo durante la cena simbolicamente rievoca la ritrovata libertà dalla schiavitù, mentre si mangiano cibi non lievitati che invece ricordano appunto l'oppressione in Egitto e la preparazione alla fuga.