Lettera a Carlo Arnoldi, Presidente Associazione "Piazza Fontana 12 dicembre 1969- "
Caro Carlo, ho visto che il film “Romanzo di una strage” va nelle sale dal 30 marzo: ti ringrazio dunque ma consentimi di ripensarci e declinare il tuo gentile invito a essere presente alla prima del film.
Lo vedrò quando sarà in distribuzione e lo valuterò per quel che dice e vale.
La prima di un film è sempre in ...funzione della promozione di un’opera.
Per adesso di “romanzo di una strage” so che attinge al libro di Cucchiarelli, un testo pieno di contraddizioni che non aiutano a chiarire e a far conoscere anche alle nuove generazioni il reale andamento dei fatti in quel tragico 12 dicembre.
In aggiunta la pubblicità del film - almeno così come l’ho vista ieri in rete, poi da oggi è scomparsa - alternava questi due moduli:
Uno dice
"La bomba di piazza Fontana ce l'hanno messa i rossi? Piazza Fontana. La verità esiste."
L'altro afferma:
"La bomba di piazza Fontana ce l'hanno messa i fascisti?
Piazza Fontana. La verità esiste."
A te sembra un modo serio per affrontare i nodi della strage? A me sembra un modo un po’ ruffianesco di inseguire il pubblico all’insegna de “la meglio bomba”. A quando i telesondaggi per decidere quando rossa, nera o grigia fosse la strage?
A me questo modo di procedere non piace. Anzi, per dirla francamente, mi repelle. Dunque non vedo perché dovrei concedere fiducia preventiva a un’operazione che mi lascia, come minimo, molto dubbioso.
Capisco che i realizzatori di “Romanzo di una strage” abbiano tutto l’interesse a coinvolgere parenti delle vittime e studiosi che ne hanno scritto in modo obiettivo e con conclusioni assai diverse da quelle di un Cucchiarelli. Non capisco invece perché, alla luce di quanto sta emergendo, da parte di questi ultimi ci si debba prestare a questa operazione.
Scusa la franchezza ma in una vicenda così è d’obbligo.
Un caro saluto,
Giorgio Boatti
Autore di “Piazza Fontana. 12 dicembre 1969: il giorno dell’innocenza perduta”, Einaudi
Pino Pinelli