










A Napoli c'è - da decenni - il Centro Direzionale, a Milano c'è tutta la nuova e straordinaria zona di Porta Nuova, a Roma il grande quartiere semi-centrale moderno e funzionale che la città poteva avere si chiama Pietralata e poteva nascere sui terreni di proprietà ferroviaria sopra alla nuova Circonvallazione Interna (ovvero la Tangenziale Est interrata che voi tutti, sempre ad eccessiva velocità, avrete almeno una volta percorso). Ebbene non sta succedendo niente di paragonabile alle altre città italiane (e occidentali). Gli sviluppi in corso si fermano alla nuova sede della Bnl che cresce velocemente, che sarà molto bella, ma che rischia di restare isolata, circondata di piazzali, parcheggi, tendopoli per profughi di passaggio, tanta polvere e, forse nel 2017, un piccolo parco. Insomma cabotaggio molto contenuto, alla romana. L'unica capitale europea che si rifiuta di esserlo e di pensarsi come tale.
Le avvisaglie però c'erano e si dovevano intravedere subito dalle condizioni della Stazione Tiburtina. E soprattutto nell'atto di grande cialtronaggine di sfregiare un'opera architettonica di qualità con superfetazioni architettoniche degne neppure di un carcere. Prefabbricati da galera di serie C. Roma Tiburtina, l'unica gattabuia al mondo col tetto progettato da Paolo Desideri.
Ovviamente in questo lager (ma i motivi sono anche altri purtroppo, non solo estetici) nessuno ha pacere di affittare un negozio - magari manco economico - e dunque le saracinesche sono per metà abbassate assommando tristezza su tristezza.
Le cose che bisognerebbe mettere in cantiere (il Comune sta a manco il 20%) sono forse sintetizzabili nelle seguenti 10.
1. far partire i cantieri sul lato Pietralata convincendo in qualche modo (certo a Roma è dura) aziende e enti a venire a costruire qui la propria sede come sta facendo Bnl.
2. abbattere o rifunzionalizzare la Tangenziale vecchia. Magari lasciando simbolicamente solo i piloni come chiede Nathalie Grenon.
3. realizzare il progetto di Nathalie Grenon nella restante parte della Tangenziale vecchia: all'insegna non banalmente del verde, ma anche dell'educazione, della ricerca, dello studio, della sperimentazione.
4. realizzare tanti parcheggi sotto il progetto di Nathalie Grenon (il progetto non ne prevede granché ed è l'unico suo vulnus) in modo da liberare dalle auto tutto il quartiere di Piazza Bologna attuando una vera rivoluzione urbanistica in quel quadrante.
5. riqualificare o spostare la autostazione Tibus che versa in stato di semi putrefazione quando invece potrebbe essere un hub di qualità, piacevole, fautore di posti di lavoro, commerci e confort.
6. riqualificare pesantemente o demolire il Centro Ittologico e tutte le aree circostante per cucire tutta l'area fino alla Città del Sole e dunque intervenire pesantemente sulla zella inumana di Piazza delle Crocia e sulla zella inumana di Largo Guido Mazzoni.
7. modificare tutta la viabilità circostante alla stazione lato Nomentano eliminando la sosta selvaggia possibilmente con tecniche simili a quelle adottate a Via Giolitti. Oggi chi porta e prende le persone in stazione sosta in mezzo alla strada ignorando che sull'altro lato ci sono regolarissimi parcheggi gratuiti a volontà.
8. realizzare il collegamento tranviario che, sfiocchettando dal Verano, arrivi fino sulla Via Tiburtina servendo questa area. E' tutto già progettato e impostato, costa pure poco e corre in mezzo alla preferenziale della Tiburtina.
9. realizzare un boulevard alberato e passeggiabile con spazi ridotti per le macchine e ampi per i pedoni e per le attività (street food e altro) nel tratto della Tiburtina (che sarà appunto percorso dal tram) tra Piazzale Verano e la Stazione, in modo da rendere la Tiburtina facilissimamente e piacevolissimamente raggiungibile a piedi da San Lorenzo con una bella passeggiata.
10. fare lo stesso con Via della Lega Lombarda collegando così con un viale piacevole, con ampi marciapiedi e servizi e arredi di livello Piazzale delle Provincie con Piazza delle Crociate. Oggi qui c'è sottosviluppo allo stato brado e invece si tratterebbe di valorizzare l'edificio delle case popolari di Innocenzo Sabbatini (le più belle case popolari di Roma) e l'edificio della Città del Sole di Studio Labics (il più bello sviluppo immobiliare contemporanea di Roma).Solo a questo punto il ponte commerciale della Stazione Tiburtina avrà il suo senso. Ma se non c'è la voglia, la lucidità e la visione per fare tutto questo (e non ci raccontate la frottola che mancano le risorse cortesemente, che basterebbe ritornare in possesso e vendere al migliore occupante l'enorme palazzo occupato a Viale delle Provincie per avere le risorse per fare tutto e bene!) si trasformi questo pseudo carcere in un vero carcere. C'è un enorme bisogno di spazi dove mettere malviventi, malavitosi, furfanti e delinquenti. Pensiamoci...