Certo, io non sono sicuramente un guru delle campagne elettorali, quindi la mia opinione vale per quel che vale.
Penso che il PD, e Bersani in particolare, stiano sbagliando strategia elettorale, su due punti in particolare.
Primo: Bersani ha sposato la teoria del cosiddetto voto utile: chi non appoggia (cioè non vota) per il PD, fa un favore a Berlusconi. La teoria del voto utile è sempre stata – e ancora lo è – appannaggio di Berlusconi. Ovviamente viene giustificata con l’esigenza di avere un solo e chiaro partito vincitore, che non debba andare a mendicare voti ad altri partitini più o meno rompicoglioni. Orbene, se i due maggiori partiti volevano effettivamente questo, bastava che approvassero una leggere elettorale di stampo maggioritario puro, il che, tradotto in soldoni, vuol dire: in ogni collegio elettorale viene eletto parlamentare il candidato che prende più voti. Punto. Questo sistema elettorale convoglia i voti (e i seggi) verso i partiti maggiori, che in genere sono due, uno di destra e uno di sinistra (e finiamola con ‘sto centrodestra e centrosinistra, che ce li abbiamo soltanto noi in Italia). Senza bisogno di doppi turni, come propone Bersani: il doppio turno apre un mercanteggiamento asfissiante. Le eventuali alleanze vanno fatte prima. Nella cosiddetta Prima Repubblica, la DC e il PCI, che erano i due maggiori partiti di governo e di opposizione, non si sono mai sognati di sbandierare la teoria del voto utile.
Secondo: ho espresso in tempi non sospetti la mia allergia nei confronti di Renzi, ma non capisco per quale motivo oggi il PD non lo utilizzi nella campagna elettorale. Se è vero (ed è vero) che Renzi nel corso della sua campagna elettorale per le primarie ha raccolto consensi al di fuori dell’elettorato tradizionale del PD e se è vero (ed è vero) che Renzi è rimasto a far parte del PD, allora non si comprende proprio per quale ragione il partito non lo metta a frutto (con il suo consenso, ovviamente) anche in questa campagna elettorale. Questa cosa non la si comprende, maremmamaiala… E’ come se dovessi fare una corsa e indossassi una scarpa sola.
Ecco, questi sono i modesti dubbi di un modesto osservatore…