Rieccomi tra i vivi, tesi finita e posso tornare a dedicarmi alle cose che mi piacciono…quindi blog, blog, blog!!!
E di cosa volete che parli se non di Sanremo? Del Papa che abdica? Naaa che palle!
Ieri è finito il Festival…contenti, scontenti arrabbiati…per me più che musica questo festival è stato 2 cose: 1) mise improbabili 2) la domanda dell’anno “e chi cazzo è?”
Dei 14 big ne conoscevo 7 non guardando io la tv!
Ma vediamoli nel dettaglio
Marco Mengoni: Rispondeva sia al criterio 1 che 2. Non sapeva chi fosse non guardando X Factor soprattutto da quando è diventato un programma per soli ricchi possessori di sky. Si presenta la prima sera vestito come un mafioso anni ’30 con tanto di fazzolettino che gli esce dal taschino della giacca e baffetto alla Sicilia d’altri tempi inizia la sua canzone…ma è così emozionato che alla prima strofa sembra dire “si scambiano le offese con il pene”. Nonostante uscisse da un reality era imbalsamato sul palco. Tra l’altro, non sapendo assolutamente chi fosse l’ho cercato ed ho scoperto che ha proprio un problema serio con l’epoca in cui viviamo essendo in tutti i video vestito come un becchino e con i capelli in gelatinati all’indietro! Ma almeno ha iniziato a farsi meglio le sopracciglia. In definitiva bella voce ma uno dei tanti soldatini da talent show. L’Italia ne poteva fare a meno.
Poi sale sul palco Raphael Gualazzi, il Michel Bubblé de no’arti, vestito anche uguale…completo e cravatta mezza sciolta come se fossi stato appena scoperto a fare roba zozza con la segretaria. Inizia a cantare e mi costringe ad alzare il volume…Raphael alza la fottutissima voce che non si capisce nulla di quello che dici! E allora lui la alza ma chiude gli occhi in uno sforzo immane simile a chi sta facendo la cacca dopo giorni di stitichezza. Bravo, anche se ritiro immediatamente il concetto che se uno suona il pianoforte m’ha già conquistata! Aggiungiamo che, ovviamente, non conoscevo neanche lui e l’ho cercato capendo che la sua ispirazione sono gli irlandesi ubriachi all’uscita dai pub! Canzone carina, lui bravo, almeno qualcosa di diverso. Nonostante ciò la canzone non è orecchiabile e non è cantabile dai più. Di nicchia. Ah e Raphael per sopravvivere ci basta un sogno un paio di palle, io vorrei un lavoro.
Terza prova…Daniele Silvestri. Mi è sempre piaciuto come cantante, bravo, bellissimi testi ma è sempre stato abbastanza bruttino. Invece stupisce tutti entrando sul palco e lasciando noi povero pubblico con l’idea che abbiano sbagliato presentazione! Daniele Silvestri è diventato un figo! Questa è la vera notizia sconvolgente di Sanremo!!! Poi inizia a cantare con una specie di mimo dietro che ci ricorda molto l’esibizione sanremese con il ballerino di Salirò. Testo impegnato, ovviamente, che fa sorridere chi, come me, è sempre stato parte di quei cortei di cui parla ma che, purtroppo, creerà smorfie di superiorità in quella parte dell’Italia contraria a tutto ciò (perché non ha nulla di cui lamentarsi!). Non vincerà Sanremo ma io un bell’8 glielo do, 7 per la canzone + 1 per le migliorie fisiche! Ad ogni modo il cantautorato impegnato Daniè non va più di moda, alle ragazzine di mo non gli piacciono più gli intellettuali…dovevi vestirti strano e cantare di qualche amore strappa lacrime per farti votà, mi dispiace!
Poi arriva Simona Molinari con Peter Cincotti. Altri due emeriti sconosciuti tanto da far pensare che tra i giovani ci saranno Albano e Romina per bilanciare. Poi scopro che in realtà lei la conosco visto che cantavo a squarciagola una sua canzone st’estate! Grande voce, bel genere, testo nsomma…abbastanza scontato. Ma la cosa che rimane di lei sono i vestiti improbabili indossati. Simona e porca vacca ma puoi andare ricoperta di brillantini? Il vestito della prima sera l’aveva rubato a una pattinatrice sul ghiaccio, il vestito fucsia era stato rubato a Barbie Gran Galà! E con delle scarpe con cui non potevi muoverti? Con un pezzo del genere che faceva venire voglia di balletti anni ’20? E lui? Ne vogliamo parlare? Una frase in italiano doveva dire ma non ce l’ha fatta ha vinto la falacità! Era un incrocio tra Miguel Bosé e Michele Placido quando recitando in napoletano ripeteva “Curr’, currimm’”. La peggio vestita forse…a pari merito con Maria Nazionale.
Maria Nazionale…ne vogliamo parlare? Se pensi a lei pensi TETTE! Cazzo ma ce l’hai un vestito che non ti strizzi in vita fino a morire e non ti metta le tette in gola? Prima sfoggia un vestito fucsia con scarpa abbinata che non si usa da almeno 10 anni, poi si strizza in un corpino del 700 che ha rischiato di ucciderla, infine, sempre per la serie viva la sobrietà, si veste di celeste con un abito lungo con tanto di strascico…Maria è Sanremo non il matrimonio della cugina della sanità! Sembrava la sirenetta! E poi per cortesia, sono campana e ho dovuto fare l’interprete! Ma capiamo che il resto dell’Italia non ci capisce? Delusissima in assoluto.
Ed ecco arrivare Marta sui Tubi…direttamente dal palco di Villa Serena a Sanremo. Alternativi e quindi piacciono. Fa figo dire “Ah, no, io ascolto Marta sui tubi. So ganzi, vestono come cazzo gli pare perché loro sono contro il sistema, e il loro nome è l’anagramma di Ti masturbi.” Ma ti pare??!!! Ma siete dei deficienti allora! Arrivano vestiti come dei rockettari anni ’80 e poi decidono di mettere il frak per far vedere che so fighi e me li chiamate alternativi? Il problema è che a Bologna, e mi ci avevano avvertito, o diventi fighetto o sfattone, non c’è via di mezzo, non puoi essere normale e farti i cazzi tuoi, no! O metti le birkenstock, la gonna lunga a fiori e lo smalto a dita alternate, o vai a fare la spesa col carrellino di Dolce e Gabbana e il tacco 12. E poi se erano così alternativi strafottenti e contro il sistema perché non hanno detto a cosa si deve l’originale nome del gruppo? Finti alternativi da via del Pratello.