Naturalmente non tutto, in Piemonte, è barocco; il Medioevo, in particolare, ha lasciato tracce vistosissime in chiese, abbazie, castelli e nella struttura di alcune città e cittadine, a esempio Saluzzo, Avigliana, Cherasco, Candelo e molte altre ancora. Monumenti medievali di eccezionale interesse sono la Sacra di San Michele, l'Abbazia di Staffarda, la chiesa di Sant'Andrea a Vercelli. Il Rinascimento ha lasciato poche ma pregevoli opere come il Duomo di Torino, San Sebastiano a Biella e le pitture di Defendente e Gaudenzio Ferrari.
Una singolare attrattiva del Piemonte è costituita dai "Sacri Monti", dove l'interesse artistico si unisce a quello religioso e panoramico. Ricordiamo solo i tre più conosciuti, quello di Varallo, di Orta e di Crea, oltre alle cappelle che fiancheggiano il Santuario di Oropa. Questi Sacri Monti sono rappresentazioni eloquenti della vita di Cristo o di un santo, rievocate episodio per episodio in altrettante cappelle, per mezzo di vivaci sculture e pitture che spesso si fondono con l'architettura e con lo stesso paesaggio in un'armonia indefinibile.
Un cenno particolare va a Torino, che è anche una grande e importantissima città d'arte, non solo per i suoi ricchi musei, ma anche e sopratutto per le sue magnifiche chiese, quasi tutte barocche, e per i palazzi dello stesso stile. Fra le prime, ricordiamo in particolare, oltre al Duomo, San Lorenzo e la cappella della SS Sindone, capolavori in assoluto dell'architetto Guarini, una fra le menti più geniali del Seicento; di grande interesse anche San Filippo, il Carmine e Santa Maria di Piazza. Fra i palazzi, meritano una visita particolare, anche per i sontuosi arredamenti e per le decorazioni interne, Palazzo Madama e Palazzo Reale di Stupinigi.
Stupendamente vario, il paesaggio piemontese raccoglie, in uno spazio non sterminato, infiniti contrasti naturali: dalle vette perennemente coperte di ghiacci e dalle balze scoscese abitate tuttora dallo stambecco e dal camoscio si scende alla più piatta e verde delle pianure, però tutt'altro che monotona e ravvivata in primavera dallo spettacolo insolito delle risaie.
Abbastanza numerosi i laghi: laghetti alpini, gelati per molti mesi all'anno, laghi racchiusi fra le colline moreniche, come quelli di Viverone, di Candia, di Ivrea, grandi laghi prealpini, come il Lago Maggiore e il lago d'Orta. Le colline occupano più di un terzo dell'intera regione, creando scenari di varietà e bellezza, anche per i numerosi paesetti di impronta medioevale o barocca arroccati sulle alture e che costituiscono altrettanti "belvedere", spesso affacciati verso le Alpi e la pianura del Po.
Individuare in un regione così varia e così bella le zone turisticamente e panoramicamente più belle è quasi impossibile: a esempio è letteralmente assurdo pensare di stabilire una "graduatoria di interesse" fra le valli alpine, che sono tutte degne di visita e che, soprattutto se risalite fino ai bacini terminali, svelano paesaggi incantevoli e ancora romanticamente solitari. Il Lago Maggiore, il lago d'Orta e il territorio fra essi compreso - cioè il Mottarone e le colline del Vergante - sono certamente fra le maggiori bellezze del paesaggio italiano. Un cenno particolare merita una zona ben poco conosciuta, cioè i dintorni di Cuneo e di Mondovì, ancora ricchi di boschi e di innumerevoli angoli di grande suggestione. Anche i dintorni di Torino, al di fuori della fascia industriale, sono assai belli: ricordiamo in particolare la Collina Torinese con i suoi tradizionali "belvedere" e la zona di Avignana, Rivoli, Venaria. Ma forse le tre grandi zone collinari, il Canavese, le Langhe e il Monferrato, offrono i paesaggi più singolari e originali della regione, luminosi, aperti e un po' rustici, ma di una rusticità campestre e idilliaca che non tarda ad affascinare qualsiasi visitatore attento.
Manifestazioni, folclore, artigianato, curiosità
Sarebbe impossibile ricordare tutte le fiere e sagre paesane, che hanno ancora in Piemonte, specialmente nel Monferrato e nelle Langhe, un carattere genuino e che sono sinceramente sentite dalla popolazione. Come curiosità particolare ricordiamo la possibilità di assistere, durante queste fiere, al "gioco del pallone", che non ha niente a che fare con il calcio: è un gioco di antiche tradizioni, che, con alcune varianti (pallone elastico, bracciale, tamburello) si giocava fino ad anni recenti in varie regioni italiane e che attualmente sopravvive quasi solo nel Piemonte meridionale. Si gioca negli "sferisteri" (il più tipico è quello di Alba, il "Mermet") oppure semplicemente su un piazzale o in un vasto cortile.
Qualche manifestazione ha rinomanza particolare: oltre a quelle che citiamo a proposito del Monferrato, ricordiamo il "polentone" di Ponti, un giorno di folcloristica allegria, alla penultima domenica di carnevale, intorno a una monumentale polenta; il Palio di Asti, in costume, che si volge il 14-15 settembre; la fiera del tartufo ad Alba, la prima settimana di ottobre; altri polentoni, feste o sagre del vino e del tartufo si svolgono un po' dappertutto in date non sempre stabilite in anticipo.
Un interesse completamente diverso richiamano le grandi processioni ai Santuari e ai Sacri Monti, in particolare a Oropa. Torino ha un suo fitto calendario di manifestazioni: ricordiamo il salone internazionale dell'automobile (ottobre-novembre), i vari "saloni-mercati" dedicati alla moda e all'abbigliamento (aprile e ottobre), il salone internazionale delle arti domestiche (marzo).
L'artigianato non ha conservato, all'atto pratico, tradizioni di autentico rilievo dal punto di vista turistico: in molte località alpine e langhigiane troveremo, oltre a simpatiche botteghe dedicate all'artigianato e all'antiquariato minore, lavori in ferro battuto, intagli in legno, ricami al "puncetto", il tipico ricamo valsesiano. Saluzzo conserva una certa tradizione nella lavorazione dei mobili in stile antico e nel restauro del mobile d'arte.
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