Il clima- I periodi migliori per la visita.
L'interesse artistico. Anche se il paesaggio, l'escursionismo o li sci saranno quasi senza dubbio le nostre mete essenziali durante la visita della Valle, le sue attrattive archeologiche e artistiche sono di grande importanza. Già i romani usarono la valle come grande via di comunicazione e lo dimostrano i superbi ponti da esse costruiti ( Pont-St-Martin, Pondel, ponte di Aosta e altri), i monumenti di Aosta (teatro, mura, arco d'Augusto) di severa, sublime bellezza, le strade tagliate nella roccia, magari con ardue, genialissime arcate (Donnaz, Pierre Taillée) e altre testimonianze del loro passaggio. Il Medioevo ebbe uno sviluppo notevole in tutta la valle principale: abbastanza recente è la scoperta nel sottotetto della chiesa di Sant'Orso ad Aosta di una serie veramente unica di affreschi mistici e decorativi del X secolo. Un Medioevo più avanzato ci dà le costruzioni romaniche della Valle, fra cui il meraviglioso chiostro della stessa Collegiata di Sant'Orso, con la più bella serie di capitelli scolpiti dell'epoca (inizio del XII secolo) che forse esista.
Molto più fecondo lo stile gotico che rinnova quasi tutte le chiese preesistenti e che dà anche alla già citata Sant'Orso l'aspetto definitivo, che crea il fantastico e delizioso chiostro del Duomo di Aosta e che, soprattutto, innalza i numerosissimi castelli che danno alla valle un'impronta del tutto particolare. I più belli - egli unici abitualmente visitabili - tutti molto restaurati, ma ancora di grande interesse, sono il castello tipicamente gotico di Verrés, quello turrito e merlato di Fénis, quello pittorescamente ricostruito di St. Pierre e infine quello già pervaso di spiriti rinascimentali di Issogne, ricco di preziosi affreschi e decorazioni. A parte, appunto, gli interventi di alcuni castelli, il Rinascimento è poco attivo nella valle, dove lascia solo alcune sculture e decorazioni e in particolare la facciata del Duomo di aosta, poi bizzarramente rifatta a metà nel periodo neoclassico. Anche il Barocco lascia solo alcune chiese, qualche pregevole cappella, vari intagli lignei e affreschi di valore essenzialmente decorativo; interessante la parziale ricostruzione settecentesca del medievale castello di Aymaville.
Il paesaggio e la montagna Certamente il primo motivo che spinge quasi tutti i turisti a visitare la Val d'Aosta è il suo paesaggio. Qui troviamo quasi tutte le vette più alte d'Europa, dal Monte Bianco al Monte Rosa, dal Cervino al Gran Paradiso ecc. La valle principale che, risalendola al di là di Courmayeur, si divide nei due grandi rami di Veny e di Ferret, paralleli all'enorme massiccio del Monte Bianco, è piena di attrattive, sopratutto nei bacini di Aosta e di Courmayeur-Entrèves, ma le valli laterali non sono meno attraenti. Consideriamo solo le principali ed elenchiamole rapidamente partendo dalla bassa valle e procedendo in senso antiorario:
Val di Gressoney, una fra le più belle e più varie anche per il percorso nella parte inferiore, ma soprattutto per la bellezza del bacino sommitale, dominato dalle grandi lingue di ghiaccio che scendono dalla Lyskamm e dal Monte Rosa. Località di villeggiatura e di sport invernali sono Issime, Gaby e soprattutto Gressoney..St. Jean e Gressoney La Trinitè.
Valle di Challant e di Ayas, un'unica vallata con due nomi che indicano rispettivamente la sua parte inferiore e superiore. E' forse l'unica in tutta la Val d'Aosta che meriti l'aggettivo "ridente"; aperta, piena di sole, costellata di villaggi allegre sparsi sulle pendici, si fa veramente montana solo nel bacino terminale di Champoluc, chiuso dallo sfondo grandioso del Breithorn. Altre località di villeggiatura sono le varie frazioni di Challant e di Ayas, Perriasc, Brusson.
Valtournanche, secondo molti, la più bella tra le valli valdostane, non fosse che per la magica apparizione del Cervino nel suo sfondo che inizia però solo dal bacino terminale di Cervinia. Notevolissima attrattiva naturale è l'orrido di Busserrailles. Cervinia, più esattamente e simpaticamente chiamata con il vecchio nome di Breuil, è una tra le più grandi stazioni alpinistiche e sciistiche del mondo; ma il caos delle costruzioni recenti avvilisce in modo penoso un paesaggio già bellissimo. Altre località d'importanza turistica sono Valtournanche, Chamois, Antey-St-Andrè e la citata Torgnon.
Valpelline, valle solitaria, poco frequentata, bella per la varietà degli scenari montuosi. Si divide in due rami, ambedue bellissimi, quello che risale ad Ollomont e a By e quello della Valpelline propriamente detta, che raggiunge lo squallido lago artificiale di Prarayè.
Valle del Gran San Bernardo, è in effetti una tributaria della precedente, da cui si distacca poco a monte di Aosta; ripidissima e dirupata, è interessante per le grandiose opere d'ingegneria - la strada vecchia e la strada nuova - e per il famoso valico con il non meno celebre Ospizio dai cani prestigiosi.
Alle due valli di Veny e di Ferret, percorse da due rami della Dora, si è già accennato; esse offrono gli scenari più belli e impressionanti del Monte Bianco, insieme a rare visioni di gelidi laghi, di ghiacciai grandiosi, di straripanti e sinistri ammassi di macigni, tutto però addolcito dai boschi e dalle foreste.
Valle della Thuile o del Piccolo San Bernardo. Le cose più belle di questa splendida e, tutto sommato, poco nota valle sono la visione improvvisa del Monte Bianco che si ha retrospettivamente salendo verso il valico (uno fra i più spettacolari, celebri e suggestivi delle Alpi), le cascate del torrente RUtor, il largo e un po' desolato bacino della Thuile, nota stazione estiva e invernale, e infine l'orrido in cui il torrente si precipita, strozzato fra le rocce, prima di confluire nel ramo principale della Dora a Pré-St-Didier.
Valgrisanche: questa bella vallata è celebrata nell'Aostano per i suoi paesaggi orridi che però non possono competere con quelli delle altre zone alpine italiane o svizzere. Notevoli sono piuttosto le sue cascate e la sua quasi assoluta solitudine, che nell'alto bacino, purtroppo deturpato da uno sgradevole lago artificiale, si fa particolarmente solenne. Splendido lo sfondo dei monti ghiacciati e nevosi.
Val di Rhemes, Valsavaranche, Val di Cogne, tre magnifiche vallate, comprese in parte nel Parco Nazionale del gran Paradiso.
Valle di Chemporcher: una serie di paesaggi silvestri e selvaggi che fa da transizione al bacino terminale di Dondena. La conca di Dondena è forse il più bello fra tutti gli spazi verdi incastonati fra le vette nevose che si possano trovare nelle alte Alpi. A più di 2.200 m di altezza alcuni laghetti bianchi o azzurri immettono note inaspettate e straordinarie in questa autentica "sinfonia alpina".
Manifestazioni, folclore, artigianato, curiosità
Restano ancora vivi, in alcune valli, i costumi locali, spesso pittoreschi; e se vogliamo considerarlo un elemento folcloristico, sussistono alcune parlate veramente singolari come il dialetto di Gressoney, oasi linguistica tedesca compressa fra territori di lingua francese e italiana.
Se il turismo e la vita moderna hanno distrutto molti aspetti del folclore, altri sono stati più o meno mantenuti in vita proprio a scopo turistico: e non sono rari spettacoli di danze locali, canti alpini, sagre popolari con partecipazione di gente in costume e grande abbondanza di cibi rustici della vallata. Queste manifestazioni mutano di anno in anno.
Una manifestazione genuina e sentita, diffusa ancora tradizionalmente a Fènis, ma anche in altre località, è la "Lutte des reines", la lotta delle regine. Si tratta delle "regine" delle varie mandrie, cioè delle vacche più belle, robuste e combattive di ogni branco. Infiocchettate e bardate, stimolate dal capo guardiano e dagli urli della folle, le grosse bestie, di solito così pacifiche, si scontrano in un impeto inaspettato. Si svolge così una specie di campionato, con varie eliminatorie e uno scontro finale dal quale emergerà la superba campionessa della vallata.
A Pontey si svolge, l'ultima domenica di agosto, la "Festa del Priè", allegra riunione dove protagonista è, appunto, il Priè, mosto di vino dolce-acidulo, che inebria ed esalta quasi come un vino stagionato.
Il clima- I periodi migliori per la visita.
Naturalmente la Val d'Aosta ha, come tante altre zone di montagna, due stagioni turistiche essenziali, quella estiva, che comprende soprattutto luglio e agosto, e quella sportivo-invernale, che, data l'altitudine di certe stazioni e di certi campi di sci, si può protrarre ben al di là del periodo invernale, almeno nella zona del Breuil e di Courmayeur, dove vi sono anche scuole di sci estivo. Un mese ottimo per la visita, con cielo quasi sempre limpido e sereno, clima ottimo, colori stupendi, è settembre. Anche la primavera non è da escludere, tenendo però presente che molte strade di montagna possono essere chiuse per la neve fino a maggio o anche a giugno.
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