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Perché scrivo? Antonio Tabucchi

Creato il 26 aprile 2015 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti
Foto di Jaime González

Foto di Jaime González

PERCHÉ SCRIVO? – La rubrica dedicata ai perché della scrittura

Antonio Tabucchi

Preferirei formulare la domanda così: perché si scrive? Tempo fa, quando ero giovane ascoltai Samuel Beckett rispondere: «Non mi rimane altro». Le risposte possibili sono tutte valide, ma con un punto interrogativo. Scriviamo perché temiamo la morte? Perché abbiamo paura di vivere? Perché abbiamo nostalgia dell’infanzia? Perché il passato è fuggito in fretta o perché vogliamo fermarlo? Scriviamo perché a causa della vecchiaia sentiamo nostalgia, rammarico? Perché vorremmo aver fatto una cosa e non l’abbiamo fatta o perché non dovremmo aver fatto qualcosa che abbiamo fatto e non avremmo dovuto? Perché stiamo qui e vogliamo stare lì e se stessimo lì non sarebbe stato meglio per noi restare qui? Come diceva Baudelaire: la vita è un ospedale dove ogni malato vuole cambiare letto. Uno crede che potrebbe guarire più in fretta se si trovasse accanto alla finestra e un altro pensa che starebbe meglio vicino al riscaldamento.

Antonio Tabucchi è morto a Lisbona all’età di 68 anni il 25 marzo 2012.

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