PERCHÉ SCRIVO? – La rubrica dedicata ai perché della scrittura
David Grossman
Io scrivo, e mi sforzo di non proteggere me stesso dalle sofferenze del nemico, dalle sue ragioni, dalla tragicità e dalla complessità della sua vita, dai suoi errori, dai suoi crimini. E nemmeno dalla consapevolezza di quello che io faccio a lui, né dai sorprendenti tratti di somiglianza che scopro tra lui e me. Io scrivo. A un tratto non sono più condannato a una dicotomia totale, fasulla, soffocante: la scelta brutale tra essere vittima o aggressore.
Quando scrivo riesco a essere un uomo nel senso pieno del termine, un uomo che si sposta con naturalezza tra le varie parti di cui è composto; che ha momenti in cui si sente vicino alla sofferenza e alle ragioni dei suoi nemici senza rinunciare minimamente alla propria identità.
Estratti da Con gli occhi del nemico (Mondadori, 2007, traduzione di Elena Loewenthal e Alessandra Shomroni), raccolta di quattro saggi che tendono alla pace con la centralità del punto di vista del narratore.