Foto di Jaime González
PERCHÉ SCRIVO? – La rubrica dedicata ai perché della scrittura
Demetrio Paolin
In un romanzo che sto leggendo (l’autrice è Annarita Briganti) la protagonista dice una cosa semplice: Io voglio scrivere. Io mi sono fermato su questa frase e mi sono chiesto come l’avrei scritta io? Io facilmente avrei scritto: Io vorrei scrivere. E mi rendo conto che questo slittare della coniugazione verbale è una spia di cosa sono io. Io non ho nessun demone che mi possegga, nessun talento o cosa del genere; io so che scriverò e poi un giorno smetterò come si smette un lavoro, come si smette di andare a giocare al calcetto con quelli troppo giovani che ti fregano sullo slancio. Quello che mi è sempre mancata è la volontà, tenace e pervicace che fa dire: Io voglio scrivere; oppure metteteci quello che credete. Non ho insomma picchi, profondità e abissi. Sono uno che gli capita di scrivere ogni tanto qualcosa e questo qualcosa ogni tanto piace e qualcuno lo legge. (Il romanzo si intitola Non chiedermi come sei nata, e io lo sto trovando bello).
Demetrio Paolin è nato a Canelli nel 1974. Ha pubblicato Il pasto grigio (Untitl.Ed., 2005), Una tragedia negata – il racconto degli anni di piombo nella narrativa italiana, (Il Maestrale 2008), Il mio nome è Legione (Transeuropa 2009), La seconda persona (Transeuropa 2011), Non fate troppi pettegolezzi (Liberaria 2014).
Demetrio Paolin