L’espulsione di Serenella Fucksia dal M5S rappresenta l’atto conclusivo e naturale di un rapporto, quello tra la deputata e il partito di Grillo e Casaleggio, giunto ormai da un anno ad una fase di avanzato ed insanabile logoramento.
Se, dunque, l’accusa sui mancati rendiconti è da ritenersi un alibi per estromettere un soggetto divenuto incompatibile con il Movimento (Fucksia non è l’unico parlamentare inadempiente verso il Non Statuto), la decisione della senatrice di restituire l’eccedenza della diaria durante la votazione sulla sua espulsione si presenta come un atto biasimevole e scorretto, che mette in secondo piano qualsiasi mancanza, vera o presunta, della leadership pentastellata nei suoi confronti.